Il Ministro chiude la vicenda del Punto nascita di Pavullo: "Ci affidiamo alla scienza"
Durante il convegno sulla sanità modenenese al Baluardo della Cittadella il Ministro ha rimarcato la scelta già presa dalla Regione: "Sotto i 200 parti l'anno non c'è sicurezza, diventi un 'centro mammà"
"Se c'è la possibilità di riaprire il punto nascite di Pavullo? No, dal punto della vista della legge nessuna, e ricordo che si tratta di una norma fortemente voluta da un ministro di Forza Italia all'insegna di un accordo tra scienza, medicina e politica". Lo segnala il ministro della Salute Beatrice Lorezin, ieri sera a Modena a un incontro con la conferenza socio-sanitaria territoriale per un convegno a 360 gradi sulla sanità. Dunque, il tema della chiusura di Pavullo nell'ambito della razionalizzazione dei punti nascite non essenziali approda a margine dei lavori al Baluardo della cittadella.
Del resto, anche il capogruppo Forza Italia in Regione Andrea Galli, presente a sua volta stasera, continua tra gli altri a sostenere che il servizio in questione dovrebbe essere ripristinato e che comunque il centrodestra non molla il tema, in vista delle prossime elezioni regionali. Ragiona Lorenzin interpellata a margine, prima di parlarne direttamente in sala, prima del convegno, con lo stesso Galli: "Vengo dal festival della scienza di Bologna, dove mi sono confrontata con alcune delle maggiori autorità scientifiche nazionali proprio sul tema dell'alleanza tra scienza e politica.
Quando un politico assume decisioni su temi scientifici deve riuscire a valutare i dati, a essere obiettivo e a offrire un miglior servizio ai cittadini. Un punto nascite che sta ampiamente sotto i 500 parti all'anno, e in questo caso sotto i 200, è un punto nascite che viene chiuso- spiega il ministro- non per motivi economici o di razionalizzazione, ma per motivi di sicurezza. La sicurezza della mamma e del bambino. Oggigiorno bisogna poter garantire il rischio zero o quasi, questo è l'obiettivo".
Piuttosto, "io chiederei che il punto nascite si trasformi in un punto mamma, ossia in un luogo in cui la gravidanza viene seguita nella fase pre parto e in quella post parto, coinvolgendo l'ostetrica del territorio". Rimarca il concetto Lorenzin, citando altri esempi per sostenere la bontà della scelta su Pavullo e su altri presidi regionali: "È un lavoro di cultura scientifica, che serve sempre di più alla classe politica. Mentre venivo qui- fa notare il ministro- ho letto dichiarazioni di alcuni parlamentari del Veneto che hanno firmato una proposta di legge, senza alcun criterio scientifico, per abolire l'obbligatorietà vaccinale nella fascia 0-6 anni. E questo mentre proprio al festival della scienza tutti gli esperti hanno ribadito la bontà della norma per mettere in sicurezza i bambini... sulla salute non si fanno campagne elettorali".
Restando sulla sanità modenese, oltre a omaggiare l'efficienza della fusione tra gli ospedali Policlinico e Baggiovara il ministro si concentra sui centri 'minori' della struttura provinciale: "La rete funziona perchè è una rete, dove non c'è una cellula isolata dall'altra ma si lavora per hub and spoke, con una valorizzazione delle diverse realtà territoriali e in alcuni casi di specifiche eccellenze. L'Emilia ha lavorato molto in questi anni, bisogna continuare su questo livello", evidenzia Lorenzin.
(DIRE)