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Modena avrà un luogo dedicato a Rolando Balugani, giornalista e scrittore antifascista

“Con le sue opere di carattere antifascista si è fatto promotore di pace, legalità e tolleranza”: approvata la mozione presentata da Bertoldi (Lega Modena)

Intitolare uno spazio pubblico di Modena a Rolando Balugani, che attraverso l’impegno civico di carattere antifascista “si è fatto promotore di pace, legalità e tolleranza”, è l’invito che rivolge all’Amministrazione l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 27 aprile. La mozione, presentata da Giovanni Bertoldi per Lega Modena e sottoscritta anche da Movimento 5 stelle, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena e dai gruppi di maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Europa verde – Verdi), sottolinea pure che le opere storiografiche di Balugani, scomparso nel 2017 all’età di 73 anni, “hanno contribuito allo sviluppo culturale del territorio e consentiranno alle future generazioni di modenesi di preservare la memoria storica del Novecento”.

Illustrando il documento in aula, alla presenza anche di alcuni parenti di Balugani, il consigliere Bertoldi ha ricordato che la sua famiglia “fu oggetto di persecuzioni fasciste, a causa delle proprie tendenze democratiche e antifasciste”. Partendo da questo contesto è maturata l’attività di Balugani, che, in parallelo al percorso professionale nella polizia di Stato e in quello sindacale nel Sap e nel Consap, “si è dedicato alla ricerca storiografica. Ha scritto, infatti, articoli e volumi sul fascismo e sul fenomeno della Resistenza”, pubblicando anche sulla rivista ‘Resistenza e antifascismo oggi’ dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Modena. Era pure nel consiglio direttivo della stessa Anpi; inoltre, “è stato presidente dell’associazione ‘Giovanni Palatucci’, ultimo questore di Fiume italiana che nel febbraio del 1945 trovò la morte nel campo di concentramento di Dachau per aver salvato la vita a migliaia di ebrei”.

La mozione, quindi, ricorda che le opere storiografiche di Balugani “sono frutto di uno sforzo nella ricerca delle fonti documentali, non solo in ambito strettamente locale, e delle testimonianze dei diretti protagonisti”; attraverso la sua attività e il suo impegno, “caratterizzati da spirito critico e disponibilità al dialogo”,  è stato possibile far luce “sui sanguinosi fatti che si sono verificati soprattutto nella fase conclusiva della Seconda guerra mondiale”. Con queste premesse l’Assemblea invita perciò a ricordarne la figura, individuando in città un luogo pubblico come “una via, una piazza o un parco da intitolare alla sua persona”.

Chi era Rolando Balugani

Nasce a Zocca nel dicembre 1943 in una famiglia di antifascisti che ha dato un considerevole contributo di sangue alla Resistenza: la fucilazione dello zio Zosimo Marinelli a Bologna il 27 gennaio 1944 e l’impiccagione del padre Pietro con i fratelli Giuseppe e Raffaele nella rappresaglia nazi-fascista dei Boschi di Ciano il 18 Luglio del 1944.

Nei primi anni ’80 comincia ad effettuare delle ricerche storiche per conoscere più a fondo la tragedia che aveva colpito la sua famiglia e così lui, uomo di legge, iniziò a “indagare” per recuperare sentenze ed atti giudiziari. Queste ricerche lo porteranno ad individuare gli autori della rappresaglia dei Boschi di Ciano (repubblichini della II^ compagnia del battaglione “Volontari della morte”, al comando del Cap. Enrico Zanarini) e di conoscere l’attività criminale perpetrata dai gerarchi della Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.) in Emilia.

Rolando Balugani per anni Direttore, sotto la Presidenza di Aude Pacchioni, di “Resistenza & Antifascismo Oggi” ha fatto parte del Comitato provinciale ANPI ed ha avuto incarichi anche a livello nazionale. Le sue leanalisi politiche, le ricostruzioni storiche e l’impegno per riportare alla luce fatti e personaggi della Resistenza sono confluite nella pubblicazione di numerosi articoli e diversi libri che gli hanno valso premi e riconoscimenti e da un suo lavoro è stata tratta anche una rappresentazione teatrale.

Balugani, scomparso nell’Aprile 2017, è stato giornalista, scrittore, Vice Procuratore Onorario, Presidente della Fondazione“Giovanni Palatucci”, (ultimo questore di Fiume che, per aver salvato migliaia di ebrei, verrà deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morirà il 10 febbraio 1945) figura che grazie alle sue ricerche storiche, ha contribuito a far conoscere, ma soprattutto “essere” e“vivere” da antifascista costituiva per Rolando Balugani l’impegno più importante da cui non poteva prescindere.

Il dibattito in Consiglio Comunale

Aprendo il dibattito per il Movimento 5 stelle, Giovanni Silingardi ha affermato che attraverso la mozione “si dà forza al tema della memoria e si contribuisce, quindi, a trasmetterne gli insegnamenti alle nuove generazioni”. I temi della pace e della legalità, inoltre, sono anche al centro “della Costituzione: il documento rappresenti un ulteriore invito a perseguirli nel migliore dei modi”.

Portando un ricordo personale, Antonio Baldini (Gruppo indipendente per Modena) ha ricordato “l’atteggiamento dialogante e cordiale, fondato sulla dialettica e sulla tolleranza, che Balugani proponeva anche con chi aveva una diversa visione politica e culturale”. Merita dunque di “essere ricordato, intitolandogli uno spazio pubblico, per sua figura e per la sua attività di studioso di cui potranno beneficiare le generazioni future”, a maggior ragione per via del fatto che “si tratta di un cittadino del territorio modenese”.

“Balugani avrebbe apprezzato l’unità di intenti come quella che sta dimostrando il Consiglio comunale” discutendo la mozione, ha osservato Giovanni Bertoldi (Lega Modena), che ha sottolineato il valore di raggiungere “di soluzioni condivise su temi a lungo divisivi”. Lo storico, ha aggiunto il capogruppo, “è una persona che non si è fatta irretire dal ‘politicamente corretto’ ma ha sviluppato una seria ricerca storica mettendo in evidenza la complessità del fenomeno partigiano e rifuggendo da facili semplificazioni”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha sottolineato che “Balugani merita di essere ricordato da Modena per il valore del suo impegno e delle sue idee che tanto hanno dato al territorio e alla sua connotazione antifascista”. Anche attraverso l’azione culturale dello storico, infatti, è stato possibile “ricostruire la storia della Resistenza, elemento alla base dell’Italia libera così come la conosciamo”. Antonio Carpentieri ha precisato che, attraverso “una ricerca storica e scientifica seria, Balugani ha contribuito a fare chiarezza sulle responsabilità delle tragedie che hanno colpito il territorio nel periodo della guerra”. Intitolandogli uno spazio pubblico “si fa un gesto concreto per contribuire a ricordare persone che non meritano di essere dimenticate: anche questo è fare memoria”.

In chiusura di dibattito è intervenuto anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. “È significativo – ha affermato – che l’Assemblea valorizzi figure di spicco della comunità e che, durante la loro vita, si sono impegnate per la comunità stessa. Balugani, in particolare, era un uomo delle istituzioni e un antifascista convinto, in grado di sviluppare una grande capacità di ricerca con cui ha garantito una testimonianza importante, storica e culturale. Rolando era convinto che la verità aiutasse a ribaltare le angherie della vita e approvando questa mozione il Consiglio onora i valori che incarnava”.

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