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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Sacca / Viale Alessandro La Marmora

Biciclettata e presidio contro il Cpr da parte del movimento "Mai più lager"

Attesa per sabato pomeriggio una manifestazione itinerante dal centro storico a via Lamarmora: "Strutture inutili, repressive e portatrici di vecchi ragionamenti discriminanti"

Dopo i blitz al Festival Filosofia e durante il consiglio Comunale, il gruppo "Mai più lager" appronta la prima manifestazione pubblica per dire "no" all'apertura del Centro Permanenza e Rimpatri di Modena. Gli attivisti dei centri sociali e di altre realtà politiche hanno infatti organizzato una protesta itinerante, che partirà alle 14.30 di sabato 13 ottobre dal parco Novi Sad e si sposterà (in bicicletta) fino a via Lamarmora, sede dell'ex Cie nel quale sono in corso i lavori per la riapertura. Alle 18.30 è previsto il rientro in centro per un presidio in largo Muratori.

"Il Cpr è una struttura inutile: già le commissioni parlamentari negli anni passati avevano evidenziato quanto queste strutture rappresentassero esclusivamente un ingente dispendio di risorse pubbliche abbinato a scarsissimi risultati pratici - affermano gli rganizzatori - Allora perché riaprire queste strutture inutili? In realtà crediamo che le motivazioni possano essere solamente due, spettacolarizzazione e controllo".

Il comunicato spiega: "Aprire un lager in Emilia Romagna per questo governo è una priorità. E' ormai sotto agli occhi di tutti quanto il sistema dell'accoglienza abbia creato la possibilità, per organizzazioni mafiosi e sporche cooperative, di sfruttare e spremere fino all'osso persone la cui unica colpa è quella di voler trovare un futuro migliore qui in Europa. Siccome il malcontento dei lavoratori italiani, per le scarse possibilità lavorative attuali, le condizioni di precariato attuale e le sempre maggiori difficoltà economiche che riscontriamo nella nostra quotidianità, deve essere veicolato e controllato, si cerca un nemico, quello più debole e fragile".

"Negli ultimi anni nella nostra provincia modenese sono state numerose le giornate di lotta dei lavoratori all'interno delle cooperative e delle aziende locali (ad esempio Alcar Uno di Castelnuovo), le battaglie per il diritto alla casa hanno messo in seria difficoltà la politica locale quando dietro alla scusante delle scarse risorse disponibili sbatteva persone in mezzo a una strada. Negli anni abbiamo sempre notato che il ricatto preferito, di chi voleva soggiogare queste persone che rivendicavano i propri diritti, stava nella minaccia della rimozioni del permesso di soggiorno. Ecco che allora possiamo capire come una 'detenzione amministrativa' che obbliga chi viene trovato senza documenti a entrare forzosamente in queste strutture diventi utile. L'intenzione è quella di fermare chi in questi anni ha lottato e continua a lottare per i propri diritti", chiosa il gruppo Mai più Lager.

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