Usura, Maranello progetta una “rete” istituzionale per contrastare il fenomeno
Un protocollo che punta a coinvolgere istituzioni pubbliche, Prefettura, Camera di Commercio, associazioni economiche di categoria, associazioni bancarie, sindacati e confidi
L’emergenza sanitaria innescata dalla diffusione del Covid-19 ed il lockdown sta avendo - e avrà ancor di più nei prossimi mesi - un enorme impatto dal punto di vista socio-economico. Su questa riflessione parte dalla Giunta di Maranello una proposta di protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto del fenmeno dell'usura. Proprio nei giorni scorsi è stato tratto in arresto un usuraio residente in paese, che ha collezionato almeno due vittime fra i lavoratori provati da questa crisi.
“Gli Enti locali, essendo le istituzioni più vicine ai cittadini e conoscendo le dinamiche del territorio, anche per gli aspetti legati all’economia e allo sviluppo - afferma l’assessore alla Legalità Mariaelena Mililli - possono svolgere attività molto importanti, in particolare sul versante della prevenzione. Sarà utile tessere una rete con a capo la Prefettura per mettere in campo le sinergie utili a far sì che tutte le istituzioni coinvolte tentino di individuare azioni concrete sulle quali dare il proprio contributo per ostacolare il ricorso all’usura”.
questo fronte, nei giorni scorsi la Giunta di Maranello ha deliberato una proposta per stipulare un protocollo di intesa tra istituzioni pubbliche, Prefettura, Camera di Commercio, associazioni economiche di categoria, associazioni bancarie, sindacati e confidi, in cui individuare una serie di linee guida per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura. Tra gli obiettivi auspicati anche l’apertura di uno sportello “di ascolto” rivolto alle vittime dell’usura e l’intensificarsi di azioni di sensibilizzazione sul tema del sovra-indebitamento e la formazione delle giovani generazioni, obiettivo questo che già le amministrazioni del distretto Ceramico perseguono attraverso il progetto “GenerAzione Legale” attivo dal 2015.
Sui dati del fenomeno, indicativo anche l’aumento percentuale delle interdittive per cui l’Emilia-Romagna scala la classifica superando Sicilia e Campania. “Monitorare il passaggio di proprietà delle attività commerciali - prosegue l’Assessore Mililli - come anche consistenti aumenti di capitale o dinamiche societarie ‘anomale’, sono altre iniziative sulle quali è necessario che gli Sportelli Unici Attività Produttive e le Camere di Commercio collaborino strettamente per tenere alta l’attenzione sul territorio ed arginare i fenomeni di infiltrazione mafiosa”.