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Ponte Alto, Festa Pd Modena: tutto esaurito per Matteo Renzi

Il sindaco di Firenze raccoglie applausi a scena aperta davanti a 400 persone: "Rottamiamo le idee che hanno portato l'Italia a non funzionare". Pighi: "Facciamo le primarie sui programmi: per il Pd necessario patto generazionale"

“Ehi ciao, grazie per il tuo servizio alla festa del Pd”. È un Matteo Renzi estremamente amichevole quello che ha messo piede nel tardo pomeriggio di giovedì 6 settembre: prima di incontrare i giornalisti per le interviste di rito, il sindaco di Firenze ha incontrato alcuni volontari della festa provinciale Pd di Ponte Alto stringendo loro la mano ringraziandoli per l'impegno profuso e per l'entusiasmo. Entusiasmo che la base modenese ha tributato al primo cittadino mediceo con un lungo applauso e con un'ampia partecipazione al confronto con il sindaco di Modena Giorgio Pighi al PalaConad. “Giorgio, che voto daresti al sindaco di Firenze?”, ha chiesto il moderatore Ettore Tazzioli, direttore di Trc. “Data la sede in cui ci troviamo – ha risposto Pighi – esprimerò una valutazione politica uguale per tutti i sindaci Pd: otto a tutti”. “Giorgio, non ti facevo così democristiano”, ha replicato Renzi suscitando le risate dei presenti.

PRIMARIE - Le divisioni del Pd? Secondo Matteo Renzi, “Non sono legate alla simpatia o all'antipatia dei singoli personaggi – ha spiegato il sindaco di Firenze - solitamente il Pd ha dei luoghi nei quali potersi confrontare e questo è cosa bella che ha il centrosinistra, sarà un gran giorno quando anche centrodestra sarà capace di farlo, e il centrosinistra ha questo luogo che sono le primarie. Le primarie sono un'occasione, chi ha idee per il futuro si presenta e dice la sua: chi perde dà una mano a chi ha vinto, questo è il giochino delle primarie. Noi lo facciamo con umiltà, senza parlare male degli altri, rinnovando al segretario Bersani tutta la nostra amicizia perché stiamo facendo gara per il bene dell'Italia e lo faremo senza litigare ma raccontando idee diverse. Noi siamo per cambiare il gruppo dirigente, perché vadano a casa persone da 20 anni in Parlamento, perché si rottamino soprattutto le idee che hanno portato l'Italia a non funzionare. Se l'Italia non funziona qualche responsabile ci dovrà pur essere”.

PARTITO TOTALITARIO - Ne passerà di acqua sotto i ponti per le primarie di dicembre, ma Renzi è quanto mai protesto a scaldare i motori: “Si può stare in un partito che si chiama democratico, anche se non la si pensa su tutto come il segretario, altrimenti non ci chiameremmo Partito Democratico, ma Partito Totalitario. Il Pd accoglie tutti, anche chi non la pensa allo stesso modo. Sotto questo profilo, il mio giro nelle feste è qualcosa che si ripete tutti gli anni, ma il tour che partirà giovedì 13 settembre sarà un tour in cui racconteremo l'Italia che abbiamo in testa per il domani – ha concluso - Se perdo non faccio come quello che si porta via il pallone, se vinciamo noi però chi ha già fatto il terzo mandato torni a fare il militante. Noi parleremo dei problemi delle famiglie, chi vorrà parlare delle correnti del Pd, contento lui”.

PIGHI - Dal canto suo, il Sindaco di Modena Giorgio Pighi, durante il dibattito, ha rivestito più la parte da comprimario, apprezzando in ottima parte l'impianto argomentativo renziano in merito al rinnovamento: “Se il partito non si lega a un patto generazionale, buttiamo via delle intelligenze immense: qui non ci sono renziani o bersaniani, c'è in gioco il Pd”. Le primarie non sono competizione elettorale, ma la scelta per il candidato premier, occorre quindi che da parte di tutti ci sia uno sforzo di costruzione del programma che parta da alcune idee: unioni civili e di genere, compreso l'omosessualità, lavoro e giovani. Dobbiamo dire con chiarezza. Riusciamo a introdurre un salario di ingresso per giovani perché non ci sia un fenomeno della disoccupazione che per i giovani supera il 30%".

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