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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Mobilitazione a Modena per la Palestina: "Contro il silenzio e l'indifferenza"

Un presidio in piazza Torre a Modena, per rivendicare il diritto del popolo palestinese di poter vivere in Palestina con pari diritti e pari dignità. Domenica 16 maggio dalle ore 11

Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Partito Comunista Italiano di Modena, hanno convocato per domenica 16 marzo alle ore 11 un presidio in piazza Torre a Modena, per rivendicare il diritto del popolo palestinese di poter vivere in Palestina con pari diritti e pari dignità.

"Non sono bastate le ultime risoluzioni di condanna rivolte dall’ONU al governo d’Israele inerente alla violazione di diritti del popolo palestinese- dichiarano Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano di Modena- , per far comprendere all’opinione pubblica occidentale ed in particolare ai suoi giornalisti e politici, la grave situazione di Gerusalemme e dei territori occupati. In gioco non c’è una situazione di matrice religiosa legata al ramadan ma la rivendicazione di un popolo da troppo tempo sottoposto ad operazioni di pulizia etnica in regime di apartheid. Non ultima, l’aver impedito le libere elezioni palestinesi a Gerusalemme Est e di poter accedere liberamente ai vaccini o cure mediche contro la pandemia da covid19.

I missili di Hamas non sono certo la soluzione a quello che accade in Palestina, dove è in atto una ribellione nazionale  spontanea frutto dell’oppressione coloniale d’Israele. Come denunciato anche dai giovani ebrei italiani “Non in Nostro Nome!”uniti agli altri attivisti in Israele e Palestina, è una rivolta contro il  piano di annessione dei territori della Cisgiordania da parte del governo israeliano; agli sfratti a Sheikh Jarrah e la conseguente repressione della polizia e agli ultimi episodi repressivi sulla Spianata delle Moschee; il bombardamento su Gaza."

"Insieme a loro - proseguono i portavoce del Partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano di Modena- siamo contro le posizioni unilaterali e acritiche degli organi comunitari ebraici italiani; gli eventi organizzati dalle comunità ebraiche con personaggi di estrema destra e razzisti e la narrazione mediatica degli eventi in Medio Oriente che non tiene conto di una dinamica tra oppressi e oppressori. Ed è anche per questo, che esprimiamo pieno sdegno per l’appoggio indiscriminato dimostrato dalle forze politiche di Governo italiano, nonostante i suoi repentini bombardamenti della popolazione civile di Gaza, portate allo Stato d’Israele.

Anche in questa città è ora, come in questa regione, che la politica agisca secondo mandato costituzionale e in rispetto dei suoi diritti in essa sanciti. Ed è per questo che chiediamo al Consiglio Comunale e al Sindaco di Modena, come al Presidente Bonaccini e alla sua giunta, di esprimersi affinché sia condannato ogni atto di guerra ma anche contemporaneamente, che siano promotori di azioni diplomatiche affinché il rispetto del diritto internazionale sia riportato in quelle terre.

La comunità democratica ed in particolare le organizzazioni e partiti socialisti e comunisti da anni sostengono e chiedono, come in occasione del Sud Africa di Nelson Mandela, di applicare il boicottaggio d’Israele per sconfiggere la segregazioni in atto nei confronti del popolo palestinese.
Solo in questo modo, ovvero attraverso l’interruzione dei rapporti commerciali e culturali attualmente in atto anche in questa città, sarà possibile dare un contributo attivo alla costruzione del riconoscimento dei diritti e della pace.

Un operazione questa che non può esulare dall’arresto delle espropriazioni e la demolizioni delle case a Gerusalemme Est; la rimozione di tutti gli ostacoli che impediscono le elezioni libere e regolari in Cisgiordania, Gerusalemme Est e nella Striscia di Gaza, da svolgersi alla presenza di osservatori internazionali neutrali.

E’ giunta l’ora che i governi occidentali si assumano la responsabilità di porre fine a questo conflitto a partire dall’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere anche così ai due Stati, di poter negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità."

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