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Modena³, Pighi: "Oltraggiata la mia dignità di persona"

Il Sindaco va avanti per la sua strada: "Nessuna intimidazione a Veronesi, ho chiesto il sequestro probatorio, non preventivo: il regista mi ha attribuito cose totalmente inventate"

Diffamazione aggravata per attribuzione di fatto determinato. Questa la querela presentata dal Sindaco di Modena Giorgio Pighi contro il giornalista documentarista Gabriele Veronesi. In replica alle dichiarazioni rilasciate stamane dal giornalista e dai suoi legali, Pighi ha espresso piena volontà di andare fino in fondo: "Come si può rimanere impassibili di fronte a degli insulti? - ha affermato il Sindaco - Mi è stata attribuita una difesa che penso sia stata completamente inventata", ha detto in merito a quello che è stato indicato da Veronesi come un refuso, un'imprecisione, ammessa e poi subito corretta.

IMPRECISIONE? MA ANCHE NO! - "Ma la mia dignità non è un'imprecisione - ha tuonato Pighi - Si dice che io sono organico a un sistema di corruttele e che siccome ho difeso una cooperativa sono diventato sindaco. Questo io non lo posso accettare, chiunque ha la schiena dritta non lo accetterebbe". Il documentario proiettato al Teatro Tempio, stando alla ricostruzione ottenuta dal Sindaco interpellando un giornalista e ad altri testimoni presenti alla serata, lasciava intendere la sua partecipazione a "un mondo in cui alcune persone vivono in sinergia fra di loro e per dimostrare che anche io ne facevo parte, Veronesi si è inventato questa cosa (la difesa alla Cmb, una falsità bella e buona".

CENSURA - Sul secondo processo citato da Veronesi, Pighi prosegue nella sua politica di chiarezza: "Si trattava di una procedura fallimentare, niente corruzione". Il Sindaco ha voluto respingere ogni accusa di oscurantismo: "Chi non distingue il sequestro preventivo dal sequestro probatorio non ha visto il codice di procedura penale neanche al cinema", ha tagliato corto un Pighi con gli occhi di chi, forse, non farà sconti: "Come segno di rispetto, i giovani li tratto come adulti, così mi comporterò anche in questo caso", ha detto. A nulla è valsa l'immediata rettifica di Veronesi pubblicata il giorno successivo la proiezione al Teatro Tempio: "Chi glielo spiega a quelle 200 persone che hanno guardato il documentario?". Nonostante tutto, il giudizio del Sindaco sul documentario non è dei più malevoli: "C'erano altre piccole inesattezze, certo non gravi come questa, ma si tratta di un lavoro degno di rispetto". In conclusione, Pighi non si è sbilanciato sulla richiesta danni: "Ci penserà l'avvocato".

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