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Verso le elezioni 2019, da sinistra un laboratorio programmatico per "voltare pagina"

Il 17 ottobre prima riunione del gruppo "Modena volta pagina", che riunirà diverse esperienze e progetti per formulare visioni alternative di città. All'orizzonte una lista civica nel segno della discontinuità sui temi ambientali e culturali

L'emisfero sinistro dello scacchiere politico modenese è sicuramente quello in maggiore fermento in questi mesi che anticipano la campagna elettorale per le Amministrative del 2019, che mai come prima si preannunciano complesse e incerte, proprio a seguito del calo di consensi con il quale la sinistra cittadina si trova a dover fare i conti. Non stupisce quindi la nascita di quello che gli organizzatori hanno ribattezzato un "laboratorio di idee": allo stesso tempo cantiere per un programma e sede di discussione per la nascita di un soggetto civico che possa cimentarsi con la tornata elettorale. "Modena volta pagina" nasce su impulso di alcuni nomi noti in città - dal consigliere di "Per me Modena" Marco Chincarini all'ex assessore Andrea De Pietri, fino all'urbanista Lorenzo Carapellese - e riunisce già una cinquantina di sottoscrittori, tra militanti vecchi e nuovi di partiti e movimenti.

Stamane in conferenza stampa i promotori dell'iniziativa hanno rivolto un appello ai cittadini affinchè partecipano alle future riunioni del tavolo - che prenderà il via alle 20.30 del prossimo 17 ottobre presso la sala G. Ulivi di viale Ciro Menotti - partendo da una critica radicale all'operato dell'Amministrazione Muzzarelli e di quelle che l'hanno preceduta nel recente passato. "Modena è sempre stata contraddistinta in passato da un municipalismo virtuoso - ha spiegato Rossella Ruggeri - ma negli ultimi anni è venuta a mancare quella visione d'insieme che una volta era propria dell'Amministrazione comunale".

Un affondo diretto nei confronti delle recenti poltiche del Pd, per dirlo in altri termini, una sottolineatura nei confronti della capacità ormai perduta da parte della sinistra modenese di governare la città attraverso una sintesi e una partecipazione dal basso, come ha sottolineato Lorenzo Carapellese: "La nostra sfida è la ricostruzione di una società locale, la ricomposizione di una comunità di saperi che fino a 20 anni fa si sono sempre trovati e ritrovati. Oggi mancano discussione e partecipazione".

Ci sono poi ovviamente alcuni aspetti che più di altri segnano la rottura e la volontà del laboratorio di arrivare ad un programma che rappresenti un'alternativa alla ricetta del Muzzarelli bis. Due su tutti: l'attenzione all'ambiente e alla cultura-istruzione. Duro a tal proposito l'attacco di Carapellese sul tema dell'urbanistica, fulcro del dibattito pubblico dei mesi passati e futuri: "Oggi assistiamo a scelte urbanistiche clientelari e monopolistiche. Non esiste dibattito e viene negata anche la semplice espressione del dissenso. L'unico confronto che è rimasto è quello tra comitati d'affari e lobby, tanto che su molte scelte l'Amministrazione è ostaggio delle lobby immobiliari".

"Modena volta pagina" si colloca dunque in quello spazio politico orfano del centrosinistra di 'larghe intese' così come lo abbiamo conosciuto egli ultimi 15 anni - orfano ad esempio di cantieri programmatici allargati o di primarie per la scelta dei candidati - e punta a riunire quelle tante realtà deluse dalla mancanza di dialogo con il Partito Democratico e sfuggite al tentativo di riunificazione della sinistra che sta portando avanti senza eccessivo successo Art.Uno/Mdp. Si legge nel documento diffuso dai promotori: "Questo è un appello a chi crede che i valori della giustizia sociale e della salvaguardia ambientale non siano negoziabili. Modena ha bisogno urgente di persone appassionate oltre che competenti, per ritessere i legami spezzati della comunità e darle nuova linfa cercando risposte alle criticità: lavoro, ambiente, welfare, lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, cultura. Problemi, parole che hanno bisogno di ritrovare nuovi significati per contrastare il neoliberismo e il populismo imperanti. Vogliamo rendere concreto un processo di cambiamento, un’esperienza che sia in netta discontinuità col presente, che riscopra il significato di Modena come Bene Comune. Vogliamo recuperare la possibilità di partecipare, di contare, riaccendere la speranza per una città giusta, inclusiva, rispettosa e sostenibile, riconquistando un'energia che abbiamo in parte perduto".

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