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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

I movimenti di sinistra si coalizzano, a Modena la porta con il pd resta socchiusa

A livello nazionale sembra ormai imminente la chiusura del dialogo tra le forze di sinistra e il Partito Democratico. A livello locale l'alleanza resta. Selezionati 19 delgati per la trasferta romana in vista di una nuova fusione tra più sigle

Avanza a Modena il laboratorio della nuova sinistra "unita", nel cui ambito, via via, le attuali formazioni Mdp, Sinistra Italiana, Possibile, Per Me Modena (lista civica) e non solo si fonderanno tra loro. In vista dell'assemblea nazionale unitaria del 3 dicembre a Roma, per il movimento che dopo la rottura nazionale col Pd aspetta Pietro Grasso come suo nuovo leader, il territorio di Modena eleggerà sabato 19 delegati come contributo appunto ai lavori nella capitale. 

"Col Pd non c'è stato accordo, non potevamo proporre agli elettori una sommatorie di sigle senza valori e proposte comuni. A Roma ci sarà un'assemblea aperta, dove tutti potranno partecipare anche incidendo sui documenti. Questa è il segno che vogliamo dare alla sinistra unita e larga", assicura Paolo Trande, capogruppo in Consiglio comunale a Modena e dirigente regionale di Mdp, che in conferenza stampa oggi coi colleghi nella sede di via Toniolo si affida al mantra "la riunificazione della sinistra non era scontata". 

A livello locale i temi su cui si è sperimentato il patto interno sono stati quello dei lavoratori della Castelfrigo, della bretella Campogalliano-Sassuolo, della legge urbanistica regionale. Ma appunto il bello deve ancora venire, secondo i bersaniani e i loro compagni, visto che "arriveranno tra le nostre fila altri consiglieri ed ex consiglieri locali, così come ex sindaci", rilancia il medico Trande, che non a caso insiste parecchio sul concetto di "pervietà" applicato alla politica. Con l'ex capogruppo Pd oggi ci sono Alessandra Di Bartolomeo, coordinatrice provinciale di Sinistra italiana, Davide Ferraresi di Possibile, Marco Chincarini di Per Me, Omar Bevini che ha appena rotto con l'Idv nazionale che "sta con Matteo Renzi".

Tuttavia, trasferendo il quadro nazionale a livello locale, con le amministrative di Modena e le regionali nel 2019, Trande non chiude del tutto: "La rottura nazionale incide anche a livello locale? Non c'è dubbio. Nel territorio- osserva Trande- è chiaro che il quadro dei rapporti all'interno del centrosinistra non è idilliaco, e che ciò che accade a livello nazionale ricade a livello locale. Ma quello che avverrà nei prossimi anni e alle prossime tornate elettorali lo valuteremo poi- è la sottolineatura- anche sulla base dell'evoluzione della stessa situazione nazionale, oltre che sui problemi locali che comunque devono essere prevalenti". Trande, in questo senso, cita "Catalano: un accordo nazionale ha maggiori possibilità di ricadere sui rapporti locali di quanto non possa essere il contrario, ovviamente...". 

Intanto, Di Bartolomeo assapora il nuovo corso avviato: "Quella che stiamo portando avanti- dice l'esponente Si- è un'operazione importante per ribaltare i luoghi comuni sulla sinistra in generale, ovvero che sarebbe divisa e rancorosa. Noi vogliamo essere una sinistra unita e espansiva, che non si esaurisce nella somma dei partiti che la compongono ma che- assicura Di Bartolomeo- guardi a un mondo molto piu' ampio, con un processo radicale sui contenuti".

(DIRE)

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