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Celiachia, in senato la mozione del PD Stefano Vaccari

Approvata ieri una specifica mozione a prima firma del senatore modenese Pd Stefano Vaccari: “Abbiamo voluto chiedere al Governo precisi impegni per cercare di semplificare e migliorare la vita di coloro che sono affetti da questa patologia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il Senato ha approvato all’unanimità, nella serata di martedì 1 luglio, la mozione sulla celiachia a prima firma del senatore modenese Pd Stefano Vaccari, integrata da analoghi atti presentati da Forza Italia e M5s. In Italia, è affetta da questa patologia autoimmune che comporta una intolleranza al glutine una persona su cento. Potenzialmente, quindi, 600mila celiaci, anche se quelli ad oggi diagnosticati sono circa 150mila. "Con questa mozione – spiega il sen. Vaccari – abbiamo voluto chiedere al Governo precisi impegni per cercare di semplificare e migliorare la vita di coloro che sono affetti da questa patologia”.

Nonostante il nostro Paese sia all’avanguardia per i diritti e le tutele dei celiaci i traguardi raggiunti non sempre sono definitivi. Ad esempio, dal mese di aprile, in alcune province della Calabria, le farmacie aderenti a Federfarma Calabria hanno sospeso l’erogazione di prodotti dietetici per celiaci con gravi ricadute per i residenti, soprattutto tenuto conto del fatto che nella regione il canale distributivo farmaceutico è ancora pressoché unico, visto che quello degli esercizi commerciali non si è ancora ben sviluppato. Per di più, nonostante la lunga e agguerrita battaglia condotta dall’Italia, l’ultimo Regolamento Ue in materia ha escluso i prodotti senza glutine destinati ai celiaci tra quelli giudicati essenziali per categorie vulnerabili della popolazione.

“Con questa mozione – chiarisce Vaccari – abbiamo chiesto al Governo italiano di prendere precisi impegni. Innanzitutto quello di intervenire in Calabria ed evitare, in generale, un diseguale trattamento dei celiaci nelle diversi regioni d’Italia. E poi, di farsi carico del problema della circolarità dei prodotti in erogazione. Non tutti, forse, sanno che tali prodotti sono disponibili per il paziente nella sola regione di residenza: i celiaci se si spostano per studio o motivi di lavoro devono portarsi con sé gli alimenti per il loro fabbisogno. Basterebbe sperimentare forme di dematerializzazione del sistema dei buoni per ovviare al problema e risparmiare anche sui costi”.

Tra gli altri impegni contenuti nella mozione anche la promozione di una diagnosi precoce, il mantenimento del Registro nazionale degli alimenti per celiaci, la rapida adozione delle linee guida per la somministrazione e produzione artigianale di alimenti per celiaci e un’azione più decisa delle Regioni per coinvolgere gli operatori della ristorazione e della produzione di pasti e alimenti freschi affinché adottino i protocolli specifici stilati per gli alimenti preparati con prodotti privi di glutine. 

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