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Politica Sacca / Viale Marcello Finzi

Riqualificazione all'ex Pro Latte, approvata mozione Pd. Si potrebbe passare dall'istruttoria pubblica

Approvato l’odg presentato da Carpentieri (Pd): “Opportunità per emergenza abitativa e verde pubblico”. Rossini (FdI) ritira referendum e annuncia l’istruttoria pubblica

Rigenerare l’area industriale dismessa “Ex pro Latte” attraverso la prosecuzione del percorso di costruzione dell’accordo di programma con l’azienda Cpc group. Cogliere questa opportunità, dunque, sia per ampliare le aree verdi del rione Sacca, creandone una nuova al posto dell'edificio demolito, sia per contrastare la povertà abitativa, prevedendo per esempio alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers) e convenzionata, anche in locazione, con uno specifico riferimento per gli operatori delle forze dell'ordine. L'ipotesi di accordo contiene anche la proposta di spostamento nell'area, sul versante di via Finzi, dell'attuale centro religioso islamico di via Delle Suore.  È la richiesta del Consiglio comunale di Modena che ha approvato, giovedì 23 marzo, l’ordine del giorno: “Rigenerazione dell’area industriale dismessa “ex Pro latte” e implementazioni delle aree verdi del rione Sacca”. Il documento, presentato da Antonio Carpentieri per il Partito democratico, ha ottenuto il voto contrario di Lega Modena, Forza Italia e Movimento 5 stelle; astenuti Gruppo indipendente per Modena, Alternativa Popolare, Fratelli d’Italia e Sinistra per Modena.

Sul tema, i gruppi consiliari Fratelli d’Italia, Gruppo indipendente per Modena e Alternativa popolare avevano presentato un emendamento che invitava a promuovere una consultazione popolare in merito alla situazione di degrado dell’area privata e all'ipotesi di interventi. L’atto è stato ritirato annunciando la richiesta di un’istruttoria pubblica, strumento previsto dal Regolamento comunale degli istituti di partecipazione che consiste nella partecipazione dei cittadini a determinati procedimenti intrapresi dagli enti pubblici, in vista di particolari decisioni. Sarà lo stesso Consiglio a dover votare l'attuazione di questo percorso, che prevederà riunioni cui potranno partecipare anche esponenti dei comitati o di altri gruppi portatori di interessi.

Il progetto di espansione di Cpc

Diverse aree dei rioni Sacca e Crocetta, specifica il documento, sono al centro di un importante e positivo programma di rigenerazione urbana ancora in corso, favorito da interventi pubblici, privati e misti. In quest’ambito, l’ordine del giorno descrive la proposta di ampliamento industriale di Cpc group, azienda attiva nel campo dell’automotive e modelleria d’avanguardia, presente sul territorio modenese da più di 30 anni, con oltre 700 addetti. Il progetto, chiarisce l'atto, prevede l’ampliamento del comparto industriale produttivo e dell’impresa, determinando importanti ricadute economiche e occupazionali per il territorio.

La proposta ha già incontrato il favore del Consiglio comunale che a giugno 2022, senza voti contrari, ha dato via libera allo schema di protocollo d’intesa tra il Comune di Modena, la Regione Emilia-Romagna e, appunto, Cpc group; l’atto costituisce la premessa per il definitivo accordo di programma che dovrà essere approvato dallo stesso organo consiliare. Contestualmente, la Giunta ha approvato un accordo procedimentale che puntualizza alcuni aspetti dell’ampliamento, come la demolizione dei fabbricati esistenti e la creazione di lotti in prossimità della medesima attività. Nel progetto, previsti anche elementi innovativi e sperimentali dell’espansione. Tra questi, un’Academy sull’innovazione nei materiali del comparto automotive e la creazione di impianti per l’incremento della sostenibilità ambientale e sociale.

In quest’ambito, l’accordo prevede in cessione, da parte della Cpc group, la cosiddetta area privata Ex Pro Latte, acquistata dal fallimento nel 2021, e situata nel rione Sacca, compresa nel quadrante delle vie Finzi, Gerosa e Canaletto sud. Estesa per oltre 31 mila metri quadrati e per molto tempo sede di attività industriale, l’area risulta da quasi vent’anni abbandonata e dismessa, con il susseguirsi di problemi di sicurezza e mancato decoro. Nonostante, infatti, diversi tentativi di interlocuzione tra i privati e l’Amministrazione comunale, non era mai stato avviato in passato un processo di rigenerazione, anche a causa delle procedure di liquidazione per molte società, innescate dalla crisi economica del 2008.

Tuttavia, specifica il documento, recenti interventi migliorativi di pulizia e messa in sicurezza, eseguiti dalla nuova proprietà, determinano ora condizione favorevoli per rilanciare e attuare un progetto di riqualificazione, richiesto dai cittadini anche in occasione di percorsi partecipati. “Si tratta di un’occasione – ha puntualizzato Carpentieri – per rispondere, con proposte concrete, a diverse esigenze del rione Sacca, come la necessità dell’impresa, la richiesta di abitazioni da parte della collettività e, soprattutto, la presenza di un vero e proprio polmone verde”.

L’ordine del giorno, dunque, chiede all’Amministrazione di proseguire il percorso di costruzione dell’accordo di programma prevedendo, appunto, interventi di rigenerazione urbana, in più ambiti, coerenti con gli obiettivi del nuovo Piano urbanistico generale (Pug). “In questo contesto urbanistico – ha affermato Carpentieri – è possibile, per esempio, dare una risposta concreta all’emergenza abitativa, attraverso nuovi alloggi a prezzi più accessibili”. Il capogruppo, in particolare, ha chiesto di prevedere alloggi Ers ma anche di edilizia agevolata e convenzionata da destinare a coloro che faticano a trovare alloggio a Modena, “come per esempio gli operatori delle forze dell’ordine, spesso costretti a lasciare la nostra città per questo motivo, indebolendo i nostri organici”. Il documento chiede inoltre di destinare al verde pubblico almeno un terzo della superficie complessiva dell’area Ex Pro latte (circa 10 mila metri quadrati), contribuendo così ad allargare, armonizzandoli, gli spazi verdi circostanti, come il parco Vittime di Utoya o quelli di Villaggio Europa e via Norvegia.

Il dibattito tra le forze politiche

Per Fratelli d’Italia, Elisa Rossini ha voluto specificare il senso dell’emendamento proposto e poi ritirato: “La nostra proposta voleva garantire un concreto coinvolgimento dei cittadini del rione Sacca, sempre molto attivi nelle forme di partecipazione”. La consigliera ne ha poi motivato il ritiro puntualizzando di volere “evitare la sovrapposizione con l’annunciata istruttoria pubblica”.

Barbara Moretti (Lega Modena) si è detta favorevole a quei piani industriali e di sviluppo, come quello della Cpc, “che rispondono a iniziative di riqualificazione”. La consigliera, tuttavia, ha affermato che “la mozione è strumentale”. Il riferimento è alla proposta, contenuta nell'ipotesi di accordo, di spostamento nell'area, sul versante di via Finzi, dell'attuale centro religioso islamico di via Delle Suore: “Sono state fatte delle scelte senza confrontarsi con i cittadini e senza calcolare l’impatto ambientale e urbanistico di questa soluzione”. Per Giovanni Bertoldi l’annunciata istruttoria pubblica consente di “lasciare la parola ai cittadini e agli esperti” e sancisce il “superamento” di questa mozione. Il capogruppo ha affermato comunque di essere a favore del rafforzamento del polo produttivo Cpc, “ma occorre utilizzare l’ex Pro Latte in modo diverso: deve essere garantito un polmone verde a tutta l’area”.

Per Alberto Bignardi (Pd) la mozione propone azioni precise: “Il focus è rigenerare e ridefinire l’assetto della zona, creando nuovi alloggi e nuovo verde”. Il consigliere ha poi puntualizzato che lo spostamento della moschea è dovuto alle condizioni “oggettivamente pericolose” della sua attuale ubicazione (“come il rischio investimenti delle persone a causa dell’alta velocità”). Secondo Diego Lenzini “obiettivo dell’ordine del giorno è dare un indirizzo a un processo di rigenerazione che deve tenere conto di molti aspetti delicati”. Il consigliere ha parlato quindi di “un percorso per definire un accordo con un privato nell’ambito di un mandato chiaro del Consiglio”. Lenzini ha poi puntualizzato che è fondamentale coinvolgere i cittadini, come è stato fatto e si continuerà a fare, ma nell'ambito "di un perimetro definito di competenze: a un certo punto la politica deve infatti fare sintesi e prendere la decisione”.

“A oggi non abbiamo ancora un’idea chiara e ben definita di come si intende sviluppare questo progetto”. Ad affermarlo è Walter Stella (Sinistra per Modena) che ha voluto motivare l’astensione del gruppo: “Più volte abbiamo ribadito che il delicato processo di rigenerazione dell’area nord della città debba prevedere la massima condivisione con i cittadini: occorre avviare, quindi, un concreto percorso di partecipazione”.

Per Giovanni Silingardi (M5s) è necessario restare sul focus della mozione “che non riguarda né la moschea né l’espansione del polo Cpc, ma interessa l’area dell’ex Pro Latte”. La nostra posizione è chiara: “La soluzione è renderla tutta verde”. Il consigliere ha infatti specificato che uno degli aspetti del nuovo Piano urbanistico generale (Pug) è quello dei rioni: “La loro esistenza ha senso se si esaminano i loro bisogni e, solo dopo questo esame, si progetta quello che manca e serve”. Silingardi ha quindi affermato che “una delle principali necessità del rione Sacca è quella di avere verde: bisogna dunque operare in questa direzione”.

Nel dibattito è intervenuta anche l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli: “L’accordo di programma che riguarda l’area della Pro Latte – ha spiegato – permetterà di passare da un’ipotesi di trasformazione completamente residenziale, come sarebbe previsto attualmente, a un percorso diverso in cui l’area viene ‘messa in gioco’ nell’ottica di una maggiore integrazione con la comunità e il territorio, ricavandone un'ampia area verde e strutture di servizio. Fermo restando che nel progetto che ci verrà presentato dovranno essere rispettate tutte le condizioni di sostenibilità, a partire da quelle ambientali”.

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