rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Pace, discriminazione e russofobia, il voto del Consiglio comunale su due mozioni

Approvata la mozione presentata da Carpentieri (Pd) che invita a contrastare le discriminazioni sociali e culturali. Respinto un ordine del giorno di De Maio (Modena sociale)

Continuare a promuovere sul territorio una cultura di pace, anche attraverso l’organizzazione di iniziative inclusive e di contrasto a tutte le discriminazioni sociali e culturali e “alle fobie legate ai costumi, alla cultura, alla provenienza e alla lingua dei popoli”. È l’invito che rivolge all’Amministrazione comunale l’ordine del giorno approvato nella seduta di giovedì 9 giugno dal Consiglio comunale di Modena. La mozione, presentata dal primo firmatario Antonio Carpentieri per il Pd e sottoscritta anche da Europa verde – Verdi e Modena civica, ha ricevuto pure il voto a favore di Sinistra per Modena, Lega Modena, Movimento 5 stelle e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; contraria Modena sociale. Presenti, ma non votanti, i consiglieri Di Padova e Reggiani del Pd.

Il documento prende spunto dall’aggressione, “che condanniamo”, della Russia ai danni dell’Ucraina, a seguito della quale si sono registrati episodi sia di “russofobia” sia di “ucrainofobia”: gli esempi di discriminazioni contro specifici popoli sono “purtroppo all’ordine del giorno anche in Italia”. Si tratta di fenomeni che non devono però danneggiare il carattere multiculturale e multietnico di Modena, “dove sono rappresentate 135 nazionalità diverse – ha spiegato il consigliere Carpentieri –, come quelle ucraina e russa, che convivono in pace e lavorano sul territorio”.

Queste due comunità contribuiscono, quindi, “al dialogo tra le diverse culture che costituisce una ricchezza per la città” mentre il Comune “promuove il confronto e l’integrazione”. Con queste premesse la mozione, quindi, suggerisce all’Amministrazione di proseguire con le azioni finalizzate a sviluppare la “convivenza e condivisione tra tutte le comunità presenti sul territorio”.

Nella stessa seduta è stata respinta una seconda mozione sul tema, presentata in aula da Beatrice De Maio per Modena sociale, che si concentrava in particolare sugli “episodi di russofobia” scaturiti a seguito “dell’operazione militare della Federazione Russa in Ucraina” e invitava l’Amministrazione a contrastare l’insorgenza del fenomeno, anche utilizzando “la cultura russa come strumento di dialogo reciproco”, pure con l’obiettivo di “rassicurare la comunità russofona”. La mozione ha avuto il voto a favore anche di Lega Modena e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia; astenuto il Movimento 5 stelle; contrari i gruppi di maggioranza.

Il dibattito

Per il Pd, Alberto Bignardi ha invitato a non generalizzare “visto che il nostro Paese ha sempre avuto scambi con la Russia” e ha aggiunto che è comunque “da condannare l’atteggiamento di istituzioni che annullano gli appuntamenti dedicati alla cultura russa”. Specificando di “rifiutare tutte le fobie”, Federica Di Padova ha precisato che la condanna nei confronti della Russia “non riguarda l’arte o la scienza di persone russa bensì le scelte del Governo, e chi lo sostiene, con particolare riferimento a questa guerra. Le conseguenze di questa aggressione ricadono su milioni di persone ucraine”. Stefano Manicardi ha ricordato che Modena “ha una storia di inclusione” ed è quindi in questo contesto che si colloca la mozione di maggioranza: “L’obiettivo – ha affermato – è condannare ogni atto di odio e discriminazione”.

Secondo Paola Aime (Europa verde – Verdi) la mozione di Modena sociale “è sbilanciata perché si concentra solo sugli episodi di intolleranza nei confronti della comunità russofona”, senza considerare che “si sono purtroppo registrate anche aggressioni contro il popolo ucraino”.

Anche Enrica Manenti (Movimento 5 stelle) ha giudicato come “monolaterale” l’ordine del giorno respinto: “Le discriminazioni non riguardano solo le persone russofone”. La consigliera ha auspicato che “le posizioni ideologiche non condizionino una convivenza tra ‘pezzi’ di popoli in una realtà come Modena in cui sono rappresentate molte nazionalità”.

Giovanni Bertoldi (Lega Modena) si è detto “d’accordo con entrambe le mozioni, non è certo una colpa essere russo o ucraino”. I Paesi occidentali hanno sempre dialogato con la parte orientale dell’Europa, ha aggiunto, “e spero che la situazione in quelle zone si riassesti per poter ripristinare rapporti che vengono da lontano”.

 De Maio: "Due pesi e due misure"

La consigliera della destra sovranista attacca: “La richiesta al sindaco di mettere in atto tutte le misure necessarie per contrastare i possibili episodi di russofobia che potrebbero verificarsi  nella nostra provincia, visto quello che succede in tante altre città italiane e visto gli episodi di discriminazione che hanno causato la cancellazione di eventi culturali e musicali sul territorio italiano si è trasformata in pretesto per la propaganda anti-russa del Partito Democratico, una propaganda decontestualizzata dall’oggetto di discussione e dall’intento della mozione tesa a fornire una versione di parte e pregiudiziale della realtà e accompagnando il tutto da offese nei miei confronti. Una operazione davvero di basso livello, deprecabile ed inacettabile”

“L’intento della mozione – prosegue De Maio - era quello di ottenere un consenso largo su principi largamente condivisibile come contrastare  con ogni mezzo la russofobia in ogni forma,  continuare a far conoscere la cultura russa come strumento di dialogo reciproco e  rassicurare la comunità russofona che le istituzioni modenesi non permetteranno nessuna discriminazione razziale. Invece i consiglieri della maggioranza hanno votato contro, convergendo su un documento del PD che inizia con un preambolo di condanna dell’intervento russo, senza contestualizzare minimamente l’operazione militare e senza fare il minimo cenno al conflitto che è scoppiato nel 2014, a seguito del golpe di Piazza Maidan e dell’ondata di persecuzioni scatenata contro la popolazione russofona e ispirata dal governo filo-occidentale di Kiev. La stessa mozione cita non ben precisati episodi di “ucrainofobia” avvenuti in territorio russo, in quello delle “repubbliche separatiste di Doesk e Lugansk e in altre non precisate zone del mondo.

“Un tentativo inaccettabile di dare un colpo di spugna alle cause del conflitto che, come già detto, risalgono proprio ai tentativi dei diversi governi  ucraini del post Maidan di cancellare la lingua e l’identità russa che pure sono parte integrante della storia dell’Ucraina, una cancel culture che purtroppo ha avuto seguito ed eco anche in Europa. La divisione sbagliata ed antistorica tra aggredito ed aggressore fomenta in realtà la russofobia e ricordo come anche a Modena la comunità ucraina sia stata coinvolta nelle iniziative promosse anche dal Comune sul conflitto mentre nessuno abbia pensato ad interpellare la comunità russa in cui vivono anche persone espatriate a causa delle persecuzioni politiche. Due pesi e due misure inaccettabili contro i quali continuerò a battermi in ogni modo possibile”, conclude la rappresentante di Modena Sociale. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pace, discriminazione e russofobia, il voto del Consiglio comunale su due mozioni

ModenaToday è in caricamento