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Centro per i rimpatri a Modena, Muzzarelli chiede in cambio il blocco degli arrivi

Il sindaco detta le condizioni per l'apertura del CPR in città, chiedendo un organico di Polizia autonomo e l'esonero di arrivo di altri richidenti asilo nel territorio comunale. Ancora ferma opposizione dai sindacati

Nel caso davvero il nuovo centro regionale per i rimpatri di immigrati venga istituito a Modena, tra le altre condizioni si devono includere "risorse aggiuntive per l'integrazione e il blocco degli altri arrivi: qualora dovessimo decidere per il centro, non possiamo farci carico in una dinamica regionale di avere anche altre pressioni". È il passaggio in piu' che il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, cita fra le garanzie legate all'eventuale nuovo Cpr in città, sempre chiacchierato. Parlandone ieri alla Rai, Muzzarelli conferma di non avere ricevuto aggiornamenti formali dal ministro Marco Minniti e nemmeno in Regione sono arrivati sviluppi. 

"Solo interlocuzioni formali, c'è una discussione in corso. Di formale non c'è assolutamente nulla: aspettiamo l'incontro regionale, e soprattutto ho già detto in Consiglio comunale che la decisione deve essere presa con la città", evidenzia Muzzarelli. L'ex assessore regionale rimette comunque in fila le condizioni affinchè Modena, nel caso, ci stia: vecchi Cie archiviati, rispetto dei diritti umani degli ospiti, certezza di reali espulsioni, sicurezza generale "che deve aumentare a Modena", insiste Muzzarelli, prevedendo puntuali dotazioni di agenti e magistrati per le varie esigenze senza scoperture di organico.

Intanto, il dibattito prosegue. Il sindacato Silp-Cgil ritiene oggi che "a Modena l'istituzione di un Cpr, visto che a Bologna la struttura è inagibile, sia possibile solo a determinate condizioni, pertanto occorre che il Governo le garantisca in fase preliminare e non a costituzione avvenuta". Anzitutto, per il Silp il numero degli ospiti deve rimanere quello del vecchio Cie, 60 ospiti e non 150, che "la struttura attualmente non sarebbe in grado di collocare adeguatamente". Inoltre, "è imprescindibile" un rafforzamento dell'organico delle Forze di polizia di almeno 70-80 unità in piu', unicamente dedicate alla gestione della struttura: "Non è pensabile sottrarre risorse da altre funzioni di Polizia che sono già utilizzate al limite della sopportazione", avvisa il sindacato. 

Inoltre, "essendo quello di Modena l'unico Cpr in regione, saranno prevedibili contestazioni di gruppi antagonisti e quindi un aggravio di problemi per la gestione della sicurezza pubblica da parte della Questura di Modena". Il Silp segnala, infine, "la necessità di 'rivederè le norme che regolano la struttura e quelle del flusso clandestino, invocando la riduzione dei tempi di permanenza ed il miglioramento delle condizioni di vita dei trattenuti, prevedendo anche soluzioni, per alcuni di essi, di inserimento in contesti lavorativi socialmente utili", conclude il segretario generale provinciale della sigla Giuseppe Stanziale.

(DIRE)

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