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Espansione urbana di Modena, si lavora su una crescita del 3% entro il 2050

Il nuovo Piano Regolatore diventa sempre più centrale nel dibattito cittadino. Saranno sospese le convenzioni urbanistiche già approvate

Individuare il perimetro del territorio urbanizzato per calcolare la possibile crescita del 3% da qui al 2050, come previsto dalla nuova legge regionale. In questo quadro è "ragionevole" puntare ad una riduzione del perimetro del vecchio prg per una quota di 100 ettari. 

È questa la prospettiva urbanistica del Comune di Modena, dopo l'entrata in vigore della nuova legge regionale a tema, tracciata oggi alla presentazione del bilancio 2018-2020. Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l'assessore Andrea Bosi ne parlano di fronte a giornalisti e studenti, in vista del voto in Consiglio comunale il 22 febbraio dopo l'iter in commissione. 

Dunque resta l'urbanistica uno dei titoli anche del bilancio, sulla scia della discussa variante nell'area Vaciglio con 550 nuovi alloggi in un comparto attrezzato e 'verdè (spunta un bosco di 90.000 metri quadri). Partendo dal quadro attuale, che registra a Modena una superficie boschiva di 1.337 ettari, ci si propone di aumentarla del 20% in 15 anni, ossia di 270 ettari. Per il 2018, nel piano degli investimenti, è previsto un primo stanziamento di 500.000 euro per la realizzazione di boschi urbani. Muzzarelli fa capire che decolleranno altre eventuali varianti di cubature già completate o quasi, non quelle semplicemente avviate e poi interrotte, anche se in realtà il tema dello 'sviluppo' legato anche al mattone riguarda più che altro Vaciglio.

In merito al nuovo piano urbanistico della città, per gestire la fase di transizione dopo la legge regionale la giunta proporrà al Consiglio una delibera tecnica per sospendere, almeno fino al 31 marzo, l'efficacia e l'esecuzione dei provvedimenti e degli accordi già approvati nonchè delle convenzioni urbanistiche approvate, ma non stipulate. 

Più in generale, Muzzarelli conferma la svolta sugli investimenti rispetto ai suoi predecessori e calcola che nel triennio 2018-2020 sono previsti investimenti medesimi per 124 milioni di euro, dopo che negli anni tra il 2015 e il 2017 ne sono stati avviati, in tutto, per 141, con oltre il 60% che ha riguardato appunto iniziative di rigenerazione urbana. 

In primis spicca il comparto ex Amcm: dopo l'inaugurazione – contestata dal Corecom - con Vasco Rossi dell'edificio riqualificato, il sindaco annuncia la presentazione "proprio oggi" dell'offerta vincolante per il recupero del comparto che ora, dopo l'esame tecnico, dovrà essere sottoposta al Consiglio comunale. Senza dimenticare il Sant'Agostino (intanto è in corso l'appalto per il recupero dell'ex Estense), il recupero delle chiese storiche colpite dal sisma, il liceo Sigonio, i lavori per la casa delle donne a villa Ombrosa e per il music hub di via Morandi.

(fonte DIRE)

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