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Trascrizione nozze gay, la sinistra prepara l'offensiva in consiglio

Chiesta la discussione urgente per la mozione presentata da “Per me Modena” che richiede la trascrizione dei matrimoni tra omosessuali contratti in paesi esteri. Pressing congiunto contro i tentennamenti del PD cittadino

Nel grande clamore nazionale che si è sviluppato intorno ai temi dei diritti gay – sospinto dalle manifestazioni delle Sentinelle in Piedi e dalle relative contestazioni delle associazioni LGBT – la politica locale ha trovato un eccezionale appiglio per rilanciare il tema del riconoscimento delle unioni omosessuali stipulate all'estero. Lo scorso 14 il gruppo Per me Modena di Adriana Querzè aveva infatti presentato una mozione nella quale si chiedeva al Sindaco di introdurre anche a Modena la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero, come altri comuni hanno già fatto, Bologna su tutti.

Alla luce del dibattito di attualità, il gruppo dell'ex assessore all'istruzione ha deciso di chiedere l'iscrizione urgente del documento nell'agenda dei lavori del Consiglio Comunale. Si avvicina dunque il banco di prova cui è atteso il PD modenese, attraversato da opposte tensioni in merito all'accelerazione su questo tema. Il gruppo guidato da Paolo Trande preferirebbe prendere tempo e attendere gli sviluppi della normativa nazionale, piuttosto che fare immediatamente propria la bandiera di questa battaglia normativamente non troppo definita.

Ma le forze della sinistra cittadina non ci stanno e chiedono un atto di coraggio alla maggioranza in mano ai democratici. “Il Consiglio Comunale di Modena, al termine della scorsa consiliatura, ha discusso del Registro delle unioni civili votando a maggioranza contro la sua istituzione – spiega il gruppo Per me Modena - Tuttavia, il Capogruppo PD di allora, che è lo stesso di oggi, si impegnò a ridiscutere della questione nella nuova consiliatura, quella iniziata da pochi mesi. Speriamo che questo avvenga e che, nel frattempo, la nuova maggioranza PD  abbia maturato un diverso orientamento rispetto alla tutela dei diritti di tutti i cittadini modenesi, nessuno escluso”.

Stesso input che arriva da Sinistra Ecologia e Libertà: “Non si dovrebbe nemmeno più parlare di coraggio per definire una linea politica orientata verso il pieno riconoscimento della realtà fattuale – dichiara il coordinatore di SEL Modena Andrea Bosi - É sufficiente il buonsenso. Bologna e Reggio Emilia hanno già proceduto in questo senso prima della volgare circolare ministeriale firmata da Alfano con delibere chiare e condivise da SEL e PD.  A Modena il tema è sul piatto della discussione di Maggioranza da diverse settimane e attendiamo con ansia che la situazione si sblocchi”. Poi un affondo alle Sentinelle modenesi: “Ciò che non si può non notare sono i tentativi  di perpetuare teorie omofobe e anacronistiche da gruppi organizzati come le silenti velette che tanto odio profondono con le loro veglie nelle piazze italiane – aggiunge Bosi - Anche a loro si deve una risposta forte, con voce chiara deve essere affermato che Modena è anche città dei diritti e che non c’è spazio per le discriminazioni”.

Anche Arci Modena scende in campo e lo fa  con una pesante critica alla circolare del Ministro Angelino Alfano, volta a inibire le decisioni dei comuni che già hanno approvato la trascrizione dei matrimoni esteri. Greta Barbolini, presidente del comitato provinciale Arci Modena, parla di un “intollerabile passo indietro in tema di diritti civili” e concorda con il presidente nazionale Francesca Chiavacci che la definisce una “scelta anacronistica che fa pensare a un ritorno al Medioevo”. Arci si dichiara “a fianco dei sindaci che non intendono annullare le trascrizioni” e annuncia una mobilitazione contro questo gravissimo provvedimento”.

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