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F.lli Baraldi, dal Governo uno spiraglio per la ripresa dei lavori

Un documento presentato dal sen. Giovanardi (PdL) tenta di "porre rimedio ai danni che possono derivare da una interpretazione discrezionale ed arbitraria dell'attuale normativa". Chiari riferimenti al Prefetto Basile e all'esclusione della ditta modenese

La disputa sull'esclusione della F.lli Baraldi dalla white list per la ricostruzione si arricchisce di un nuovo elemento, che potrebbe, il condizionale è d'obbligo, permettere alla stessa ditta di riprendere il lavoro nelle zone terremotate, bypassando le disposizioni del Prefetto. Stiamo parlando di un ordine del giorno accoldo dal Governo su proposta del senatore Giovanardi (PdL).

La proposta, presentata alle commissioni congiunte Lavori pubblici e Ambiente, contiene un testo impegnativo ma tutto sommato chiaro e tarato sul noto caso modenese. Il Governo è si è infatti impegnato ad “adottare misure volte a stabilire una migliore specificazione ed una più oggettiva conformazione e delimitazione dell’amplissimo potere discrezionale attualmente attribuito ai Prefetti nell’esercizio dei controlli antimafia, prevedendo che nelle more del definitivo accertamento della sussistenza o meno del pericolo di infiltrazioni mafiose l'impresa continui la sua attività sotto la direzione di un commissario scelto di comune accordo tra autorità prefettizia e proprietà e che nel caso in cui il Prefetto abbia rigettato l'istanza di iscrizione per aver accertato la sussistenza delle situazioni di cui al comma 3 dell'articolo 5 bis sovracitato, l'impresa interessata possa riproporre domanda quando siano intervenute modificazioni dell'assetto societario e/o gestionale dirette ad eliminare le predette situazioni”.

In parole più semplici, come il sen. Giovanardi aveva già denunciato, si vogliono limitare gli attuali poteri del Prefetto, il cui giudizio è sovrano in materia di white list, permettendo che le imprese “sospette” possano comunque lavorare in amministrazione controllata. Ma non solo. Il riferimento alla F.lli Baraldi risulta chiaro quando si parla della possibilità di ripresentare domanda di ingresso nella lista dopo aver estromesso dalla società le persone in odore di criminalità organizzata, proprio come successo all'azienda di San Prospero.

Dall'accoglimento dell'ordine del giorno ad un reale cambio di orientamento da parte del Prefetto di Modena, il passo è però lungo e per niente scontato. Il gesto del Governo lascia tuttavia intravedere una possibile inversione di marcia, che permetta all'impresa modenese di aprire nuovi cantiere e scongiurare un disastro occupazionale. Soddisfazione da parte del senatore pidiellino, forse un po' meno da parte della Cgil, che si era ripetutamente espressa a favore di controlli sempre più rigidi e aveva sostenuto le scelte del Prefetto.

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