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Ok all'ampliamento del Centro di Medicina Rigenerativa

Il Consiglio comunale ha approvato il nulla osta in deroga agli strumenti urbanistici

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Il Consiglio comunale ha dato il nulla osta in deroga agli strumenti urbanistici comunali al progetto di ampliamento del Centro di medicina rigenerativa di Modena presentato dall’Università di Modena e Reggio Emilia. La delibera è stata approvata nella seduta di lunedì 31 marzo con il voto favorevole di Pd, FI-Pdl, Sel, Udc, Movimento per cambiare insieme per Modena e Nuovo centro destra, e l’astensione di Fratelli d’Italia, Modena futura, Modenasaluteambiente.it ed Etica e legalità.

Con l’ok al documento, a fianco dell’attuale struttura del Centro di medicina rigenerativa ‘Stefano Ferrari’ di via Gottardi, nel mese di agosto verrà realizzata una palazzina prefabbricata uso uffici per il Controllo qualità ambienti e materiali e di manutenzione delle apparecchiature e degli impianti di tutto il Centro, con lo scopo di consentire allo spin-off universitario Holosten terapie avanzate di inserire nuovo personale e fornire spazi adeguati per le attività di controllo. “Si tratta di un centro di eccellenza nel panorama della ricerca internazionale sulle cellule staminali epiteliali e sulla loro applicazione – ha spiegato Gabriele Giacobazzi presentando la delibera – grazie anche alla dotazione di strumentazione all’avanguardia. In particolare, lo spin-off ha l’obiettivo di sviluppare, produrre e distribuire vari tipi di cellule staminali epiteliali per terapie avanzate in medicina rigenerativa ed ha registrato un aumento delle attività tali da rendere insufficienti in proiezione futura personale e ambienti attualmente a disposizione”.

La struttura avrà una superficie di circa 160 metri quadrati su due piani in un corpo staccato ma collegato all’edificio principale tramite un percorso coperto. “Per la progettazione dell’edificio – ha aggiunto l’assessore – si sono rivolti a chi si è occupato della costruzione dell’edificio principale, a garanzia del rispetto del contesto architettonico del Cmr e con le caratteristiche dei migliori standard costruttivi tecnici”. A causa delle attività altamente specialistiche che verranno svolte all’interno della nuova struttura, l’intervento è stato pianificato - e non è posticipabile - per il mese di agosto, unico periodo possibile in cui effettuare l’installazione e la connessione del nuovo stabile al Centro, in modo da consentirne l’impiego a partire da fine anno.

Sul tema, in Aula, molti consiglieri hanno voluto evidenziare l’eccellenza del centro. Per il Pd, Luigi Alberto Pini ha affermato che “si dovrebbe presentare più spesso l’occasione di concedere ampliamenti a strutture di questo tipo, che dimostrano come sia possibile, anche nel pubblico, fare attività di eccellenza riconosciute a livello internazionale”. Per Enrico Artioli sul territorio siamo allo snodo di pensare a qualche nuovo distretto e le biotecnologie, come anche le nanotecnologie, sono uno di quei settori che rappresentano il futuro, su cui si gioca la ricerca avanzata. Anche l’Amministrazione, per quello che le compete, può e deve investire su questo”. Il capogruppo di FI-Pdl Adolfo Morandi ha parlato di “centro di eccellenza di cui dobbiamo essere orgogliosi”. Il consigliere ha detto che “non si può non essere favorevoli, perché l’ampliamento è volto a portare avanti la progettazione e lo sviluppo sulle cellule staminali che ha come obiettivo riportare l’individuo in condizione di normalità e vivibilità”. Per Gian Carlo Pellacani dell’Udc “in momenti di crisi come questo, avere centri scientifici che chiedono di ampliare la propria dimensione per aumentare l’attività non può che essere una buona notizia. Si tratta di un laboratorio ad altissimo livello tecnologico, che attira finanziamenti dall’estero”.

Anche Federico Ricci di Sel ha posto l’attenzione sul “grande valore sociale e di interesse generale che sta dietro a questo intervento. L’Università non può e non deve essere un corpo estraneo – ha aggiunto – bisogna sempre più cercare di creare spin-off e dare corpo e voce ai cervelli che ci sono a Modena”. In dichiarazione di voto anche Sandra Poppi ha evidenziato che “bisogna trovare il modo di tenere i cervelli sul territorio e favorire questo tipo di studi”. Sul progetto, però, la consigliera ha espresso qualche dubbio, “perché si parla di una palazzina destinata a uffici e non laboratori, costruita in tecnologie prefabbricate. Mi terrò prudenzialmente in astensione”. In chiusura, anche il sindaco Giorgio Pighi ha sottolineato “l’eccellenza che rappresenta quel centro, di cui si sa poco in città. È un punto di riferimento a livello internazionale, - ha detto – che lancia alla comunità scientifica il messaggio della vitalità dell’università di Modena”.

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