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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Finale Emilia

Finale Emilia chiude ai profughi: "Niente più riunioni, pensiamo prima alla nostra comunità"

Dopo giorni di polemiche il comune della Bassa prende una posizione decisa circa l'accoglienza di altri richiedenti asilo. Questa la dichiarazione del Sindaco, Sandro Palazzi, e della Giunta Comunale

Sono giorni di polemice aspre e di trattative istituzionali nella Bassa modenese, che si appresta ad accogliere un numero di circa 200 richiedenti asilo, dopo che è saltato il vincolo che finora aveva esentato i comuni terremotati dal processo di ospitalità e integrazione delle migliaia di stranieri che entrano nel nostro paese.

Al centro dello scontro c'è Finale Emilia, amministrata dal centrodestra del neosindaco Sandro Palazzi, che anche oggi ha espresso con fermezza la propria posizione sull'argomento, chiudendo di fatto le porte non solo ai profughi, ma anche al dialogo interistituzionale.

"Nei confronti dei finalesi abbiamo il dovere di rispettare il programma elettorale, ed è ciò che intendiamo fare senza arrenderci – spiega l'Amministrazione – Finale è territorio di aggregazione e solidarietà, lo testimoniano gli oltre 1.500 extracomunitari che vivono e lavorano nella nostra Comunità, ma accogliere richiedenti asilo in questa situazione non è fisicamente possibile e nemmeno socialmente accettabile. Non siamo disposti a partecipare ad altre riunioni o incontri sull'argomento, dobbiamo pensare prima alla nostra comunità”.

Una posizione netta che avrà indubbiamente ripercussioni a breve termine, ma per Palazzi e i suoi assessori viene prima l'emergenza ricostruzione: "Rispettiamo le Istituzioni e le leggi, ma quando è troppo è troppo. Il Comune di Finale Emilia non può accettare in questo momento l’arrivo di richiedenti asilo imposti dal Governo. Siamo una Comunità in grande difficoltà e, nonostante la generosità dimostrata dai finalesi, non possiamo pensare di accollarci questa enorme responsabilità e questo ulteriore carico – chiosa la Giunta finalese - Stiamo cercando di ricostruire la Città tra enormi problematiche sociali e finanziarie; il Governo, invece di tenerne conto e tenere viva l’attenzione su un territorio colpito pesantemente dal terremoto in tutti i settori,  “scarica” un problema su di noi, e questo è inaccettabile".

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