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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Passeggiata antidroga al parco XXII aprile: "appoggio esterno" dalla Lega Nord

Il segretario cittadino Stefano Bellei: "Con la nostra presenza, l'amministrazione avrebbe potuto bollare l'iniziativa come una manifestazione di partito"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

I cittadini che abitano nelle vie intorno al parco XXII Aprile, avviliti e arrabbiati per l’inerzia dell’amministrazione, hanno deciso di passare alle vie di fatto. Con un iniziativa dal carattere fortemente simbolico si sono radunati per riappropriarsi di uno spazio verde che da troppo tempo è diventato di fatto proprietà di spacciatori e balordi. La Lega Nord è vicina ai modenesi che hanno deciso di dire basta al degrado e ne appoggia l’azione tesa a dare la sveglia a una giunta che parla troppo e non fa nulla. Tuttavia la Lega Nord ha deciso di non partecipare alla manifestazione. E questo per un motivo molto semplice. È consapevole infatti che una propria partecipazione diretta, con uomini e simboli, avrebbe fatto un gran piacere all’amministrazione che avrebbe potuto bollare il presidio come un’iniziativa di partito per comprometterne la credibilità e limitarne la portata.

Invece sindaco e assessori devono avere ben chiaro che sono i modenesi tutti, senza distinzione di appartenenza politica, che sono stanchi del loro modo di non gestire l’emergenza criminalità a Modena. La Lega Nord tuttavia garantisce a questi cittadini tutto l’appoggio che i propri mezzi le
consentono di dare.

È fortemente simbolico anche quanto accaduto all’assessore alla sicurezza Antonino Marino. Impegnato da anni a minimizzare e relativizzare l’emergenza degrado a Modena, si presenta in un parco cittadino e viene subito avvicinato da uno spacciatore che gli propone della droga. Premesso
che Marino dovrebbe essere imbarazzato dal fatto che l’occhio professionale del pusher lo abbia etichettato come potenziale acquirente, il fatto lo pone crudelmente di fronte ai propri fallimenti.

Evidentemente tutte le sue affermazioni che descrivevano Modena come la città più tranquilla d’Italia derivavano da una totale mancanza di contatto con la realtà. Chiuso nel suo bell’ufficio, troppo occupato a presidiare la sua comoda poltrona, per anni non ha fatto altro che negare la realtà dei fatti che gli veniva riportata da chi invece la città la vive e spesso la subisce quotidianamente.

Lo invitiamo quindi a dare una svolta alla sua azione, e ricordiamo che da anni, con cognizione di causa, gli segnaliamo uguali situazioni di degrado in centro storico, e persino di fronte alla sede circoscrizionale in p.tta Redecocca. Ma lui, chiuso nel suo ufficio, si è sempre rifiutato di accettare
la realtà e quindi di agire.

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