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Veglia per la vita davanti al Policlinico, le donne del Pd: "La legge 194 è continuamente sotto attacco"

Un comunicato di Patrizia Belloi, Portavoce della Conferenza delle Donne del Partito Democratico di Modena, commenta l'iniziativa di  ‘40Days for Life’ che ha preso il via questa settimana con presidi davanti all'ospedale

Nei giorni scorsi è arriva anche a Modena ‘40Days for Life’, la Campagna internazionale che mira a porre fine all'aborto attraverso la preghiera, il digiuno, la sensibilizzazione della comunità e una veglia che, per 40 giorni, si svolge di fronte agli edifici in cui si pratica l'interruzione di gravidanza. Da alcuni giorni gli attivisti di diverse associazioni stanno manifestando in via del Pozzo, davanti al Policlinico, come per altro avvenuto regolarmente anche in passato al di fuori dell'alveo delal campagna internazionale

Sul tema è intervenuta Patrizia Belloi, Portavoce della Conferenza delle Donne del Partito Democratico di Modena: "Ancora una volta viene messa in discussione l’autodeterminazione delle donne; si comprenda bene che non si vuole affermare che l’interruzione di gravidanza sia una passeggiata da affrontare con leggerezza né la si può paragonare, come taluni fanno con superficialità e una certa dose di pregiudizio, alla contraccezione. La legge 194 dovrebbe essere interpretata secondo lo spirito con cui è nata, e applicata in tutte le sue parti al fine di tutelare le donne. Se leggessimo i dati con oggettività e senza pregiudizio, vedremmo che il ricorso all’aborto volontario è calato nei numeri anche grazie alla prevenzione.

L'esponente dem attacca: "Crediamo sarebbe importante che i promotori di questa manifestazione leggessero con attenzione la norma e ne interpretassero correttamente lo spirito, che non è teso a invogliare l’interruzione di gravidanza volontaria ma, al contrario, ha come fine la tutela della maternità e la prevenzione dell’aborto attraverso la rete dei consultori familiari e la prevenzione che, in Emilia Romagna, viene sostenuta anche attraverso la messa a disposizione della pillola contraccettiva gratuita per tutte le donne fino ai 26 anni di età. Le energie dovrebbero essere spese per creare servizi di sostegno alla maternità, alla cura e all’assistenza, con un’attenzione particolare alle ragazze madri; questo creerebbero le condizioni per una scelta libera e non condizionata dalla solitudine unita allo stigma sociale o dalla condizione economica. Dovremmo lottare tutti affinché si costruiscano le condizioni sociali e culturali che favoriscano la genitorialità responsabile, non con divieti ideologici ma con strutture efficienti di vero sostegno alla responsabilità genitoriale, di accoglienza e inclusione".

Tuttavia, la Conferenza delle Donne del Pd sottolinea al tempo stesso che "la preoccupazione dovrebbe inoltre orientarsi nella direzione dell’alto numero dei medici obiettori che di fatto sviliscono il senso ed il valore della legge. Questo dato produce diverse conseguenze che determinano una grave lesione del diritto alla salute delle donne che sono obbligate a spostarsi di molti chilometri per trovare un ospedale in cui poter interrompere una gravidanza e spesso sono costrette a ricorrere alla sanità privata dove questo fenomeno è meno diffuso. Oppure, non potendo fare diversamente, ricorrono addirittura a soluzioni che si rivelano decisamente pericolose. Ricordiamoci che le donne non arrivano a decidere una interruzione di gravidanza con superficialità, quindi ben venga il sostegno psicologico e sociale volto a garantire la libertà di scelta che deve essere e rimanere scevra da giudizi morali o sensi di colpa".

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