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"Manette, dossier e fake news", il Pd modenese all'attacco di Salvini

I dem sottolineano diversi casi che hanno contraddistinto le ultime settimane di campagna elettorale, puntando il dito contro il Ministro degli Interni

"Salvini è responsabile dei toni esasperati della campagna elettorale". I parlamentari Pd Piero Fassino e Giuditta Pini, eletti in Emilia-Romagna, chiederanno conto con un'interrogazione ad hoc al ministro dell'Interno Matteo Salvini, dicono, dei "dati errati sui reati relativi alla città di Modena diffusi dal Viminale". Lo annunciano oggi in conferenza stampa a Modena i due deputati, al fianco del segretario provinciale dem Davide Fava che tuona: "Tra fake news, manette a un pensionato che protestava, manifestanti fotosegnalati e dossieraggi in questa campagna elettorale si è travalicato il segno". 

Il riferimento è a tutti gli episodi già approdati sui giornali locali, e non solo, a partire dal discusso corteo anarchico del 25 aprile, cui sono seguite la visita in città di Salvini il 3 maggio e quelle successive nel territorio. Non fa sconti Fava, che racconta: "Ritengo che questa campagna elettorale abbia preso una piega preoccupante. Ero in piazza il 25 aprile e non ho potuto che verificare la differenza di approccio nei confronti degli antagonisti che, col volto mascherato, verniciavano le telecamere con aste lunghe sei metri e il signore 71enne di Carpi che protestava contro Salvini ed è stato portato giù da un tetto in manette". Citando pure "i giovani che contestavano pacificamente fotosegnalati a Modena e a Sassuolo, il leghista Soranna indagato per aver contribuito a diffondere un dossier falso diffamatorio nei confronti del sindaco Bellelli, il ministro Salvini che viene in provincia tre volte nel giro di 10 giorni e ignora totalmente le richieste di incontro rivoltegli dai sindaci, mi sembra- evidenzia il segretario provinciale Pd- che il clima e i toni siano ormai esasperati".

Aggiunge Pini: "Di consueto il Viminale a fine anno fa un bilancio dei reati nel Paese, fornendo dettagli non solo sui numeri ma anche sulle tipologie. In maniera inconsueta, la scorsa settimana, il Viminale ha diffuso una ventina di slide relative a tutte le regioni, con due soli dati semplificati, tra l'altro quello relativo all'aumento dei reati errato per quanto attiene alla città di Modena. La Questura ha confermato quello che i modenesi sapevano già, ovvero che da qualche anno nella nostra città i reati sono in calo". Per tutto questo, rimarca la deputata dem, "chiederemo con un'interrogazione al ministro degli Interni che ci confermi i dati reali sui reati dal 2016 ad oggi, sottolineando anche le denunce (qui c'è un forte senso della legalità, anche se ti rubano solo la bicicletta il cittadino fa denuncia, a differenza di quanto succede in altre parti del Paese). La sicurezza è un diritto dei cittadini, non un oggetto contundente da campagna elettorale". 

Anche Fassino si dice preoccupato: "Il ministro Salvini- rincara- avvelena ogni giorno il clima elettorale, usando l'aggressività come cifra della sua campagna elettorale, senza alcuna attenzione al merito delle questioni. I dati sui reati evocati da Salvini non hanno avuto riscontri nella realtà, anzi la stessa Questura ha poi certificato che i reati nella città di Modena sono in calo costante da alcuni anni. Il Viminale deve certificare i risultati veri, è inaccettabile questo modo di usare i dati per fare campagna elettorale". Perchè invece il Governo e Salvini, si chiede piuttosto Fassino, "non ci spiegano cosa pensano della Cispadana: l'opera sarà finanziata da Autobrennero e Regione, non peserà sulle casse dello Stato, ma al Governo spettano pratiche autorizzative necessarie per procedere. Dopo gli impegni assunti da Toninelli due mesi fa, c'è uno sconcertante silenzio del Governo".

(DIRE)

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