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“Telefonata rubata", il Gruppo Pd denuncia il sindaco di Sassuolo

Il Gruppo consiliare del Pd di Sassuolo denuncia il sindaco Menani, che stamattina aveva pubblicato su Facebook il video di una tra tre consiglieri del Gruppo, avvenuta a Consiglio comunale già dichiarato concluso, nel quale gli esponenti dem criticavano il dirigente Stefano Faso

Il Gruppo consiliare Pd di Sassuolo reagisce alla mossa del sindaco Menani e della sua Giunta, che questa mattina avevano pubblicato su Facebook il video di una telefonata fra tre consiglieri del gruppo dem dai contenuti "forti". La chiacchierata fra i consiglieri era avvenuta mentre erano ancora attivi i sistemi di registrazione della videoconferenza del Consiglio Comunale del 27 aprile scorso.

Nel corso della giornata i consiglieri hanno dato mandato agli avvocati Cathy La Torre e Rita Nanetti di denunciare il sindaco di Sassuolo affinché l’autorità giudiziaria accerti "se la sua condotta, in particolare l’aver diffuso senza il nostro consenso sui social una conversazione privata che si presuppone fraudolentemente ascoltata e acquisita, integri violazione dell’art. 617 del Codice Penale", che regola le intercettazioni telefoniche illegali e la loro diffusione.

Il gruppo Pd spiega: “Siamo indignati per quello che sta succedendo a Sassuolo e per il clima che il Sindaco Menani sta alimentando sostenendo il falso. A Consiglio comunale concluso, come prova il video che mostriamo e non durante i lavori del Consiglio come ha scritto lui, dopo che la registrazione del Consiglio era stata dichiarata chiusa, è stata ascoltata, registrata, e poi diffusa una telefonata privata fra tre consiglieri delle opposizioni".

Nel merito delle parole pronunciate, i membri del gruppo consiliare chiariscono il loro punto di vista: "La telefonata riguardava gli argomenti che hanno tenuto banco in città in questi giorni, e conteneva osservazioni di natura politica destinate a rimanere riservate. Esternazioni riassumibili come critica politica al fatto che in città, a nostro avviso, vi è un esercizio da parte di alcuni tecnici dell‘Amministrazione che ormai si sono sostituiti alla politica e ai politici. Se nel corso di quella telefonata abbiamo usato tono accesi, ribadiamo, sempre nell’ambito dell’esercizio di critica politica, ne daremo eventualmente spiegazione nelle sedi deputate".

"Peraltro riteniamo anche che un sindaco che usa una registrazione che non doveva neppure esistere, presa dalla piattaforma del Consiglio comunale online per motivi personali, politici e propagandistici in danno alle opposizioni, abusi del suo ruolo istituzionale e per questo chiederemo l’intervento della magistratura. Dal canto nostro, continueremo la nostra battaglia contro una Giunta che utilizza queste modalità per suffragare le sue proposte di schedatura di alcuni cittadini”, chiosano i dem.

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