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Pellcani (UdC) sulla sicurezza e i blitz notturni di Muzzarelli

Il capogruppo in consiglio comunale critico verso le contromisure adottate dal sindaco di Modena per arginare l'emergenza criminalità e il degrado

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Apprendo con preoccupazione dalla stampa che il sindaco Muzzarelli sta ancora studiando. Dagli annunci in campagna elettorale e dai successivi indirizzi di governo mi era parso di capire che si fosse già preparato, che sapesse tutto o quasi, specialmente sul tema sicurezza, visto che a Modena la situazione è difficile da tempo. Lo aspettavo all’esame. Certamente le amministrazioni precedenti gli ha lasciato un’eredità pesante, ma un sindaco che afferma “La legalità e la sicurezza non hanno colore. Sono la premessa e la condizione di progresso di ogni comunità.” mi aveva fatto sperare che fossero arrivati tempi cupi per sfruttatori della prostituzione, spacciatori, scippatori, ladri, rapinatori, balordi ecc..

Prendo atto che i famosi indirizzi di governo erano solo annunci in perfetto stile renziano. E soprattutto mi chiedo a che punto stiano quelli enunciati al capitolo 3 “Legalità e sicurezza, per vivere più liberi e più sereni”: che fine hanno fatto la sperimentazione di sale operative uniche tra le forze dell’ordine, il potenziamento dell’attività investigativa e la mappatura in tempo reale dei fenomeni malavitosi?

Siamo ancora ai preliminari, ai blitz notturni. Se il sindaco vuole continuare su questa strada faccia pure, ma stia attento, perché le zone da esplorare sono tante, e non basta limitarsi alle ore notturne: solo ieri risse, bottiglie e spaccio in via Sgarzeria (con il SERT da sempre da spostare me che sembra più fisso del Duomo), spacciatore con moglie e figlio in viale medaglie d’Oro, mendicanti accampati in baracche  al Villaggio Zeta, questuanti aggressivi in via Viterbo davanti ad un supermercato, e via dicendo.

Stando così le cose, Muzzarelli farebbe forse meglio a cambiare approccio,  rinunciando alla mappatura delle zone interessate da criminalità, degrado e insicurezza. Si tratta di un lavoro inutile, pari alle fatiche di Sisifo. Una via più semplice c’è: prenda la mappa di Modena e colori in verde le zone sicure (se le trova!). Poi, da subito, incominci a mettere in atto quanto promesso in campagna elettorale.

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