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Mirandola, il Comintato Mo No 5G raccoglie firme contro i ripetitori

Punto informativo in piazza e una petizione per chiedere al sindaco di fermare l'installazione o l'aggiornamento di antenne con tecnologia 5G

Dopo che i comuni di Cavezzo e Finale Emilia hanno fermato la sperimentazione di antenne con tecnologia 5g, la palla passa alla vicina Mirandola. Si sposta infatti nel capoluogo della Bassa la battaglia del Comitato Provinciale Mo No 5g, che sarà presente con un punto informativo in Via F. Cavallotti angolo Piazza Costituente (zona portico) nelle mattine di sabato 4 e 11 luglio.

Il comitato raccoglierà firme per una petizione che invita il Sindaco ad applicare il “Principio di Precauzione” prima di acconsentire all’installazione sul proprio territorio di nuove o aggiornate stazioni radio base. Nello specifico i cittadini di Mirandola che hanimano il comitato rivolgono al Sindaco Alberto Greco, quale garante della salute pubblica, le seguenti richieste: "Non procedere alla sperimentazione della inesplorata tecnologia 5G; non autorizzare potenziamenti delle antenne già presenti per non esporre la cittadinanza ad un maggiore inquinamento elettromagnetico; tenere conto del diritto alla salute dei cittadini, soprattutto dei bambini e dei malati;,assicurare il diritto costituzionale all’informazione e mettere a conoscenza i cittadini di qualsiasi modifica venga effettuata agli impianti esistenti; favorire lo sviluppo assicurando la copertura anche alle zone attualmente non raggiunte, attraverso investimenti pubblici per la connettività in fibra ottica e via cavo; promuovere campagne informative anche con incontri pubblici con esperti in materia di tutela alla salute e rischi sociosanitari derivanti dall’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche".

I promotori della petizione - Paola Malavasi, Stefania Bellarmi, Matteo Casari e Andrea Traversi - chiedono quindi al primo cittadino mirandolese di "garantire e di fornire prove mediche certe dell’assoluta innocuità ovvero che tutte le opere che il Comune di Mirandola andrà ad autorizzare in materia di telefonia ed emissioni in radiofrequenze in nessun modo possano nuocere alla salute presente e futura di noi cittadini, neppure dei più deboli che come i bambini sarebbero costretti, quali soggetti passivi, a subire loro malgrado all’interno delle proprie abitazioni, l’influsso e l’azione di una tecnologia privata che non è stata adeguatamente sperimentata e anzi di cui esiste ampia documentazione scientifica che ne comprova la pericolosità, (come il Rapporto Indipendente ISDE consultabile qui)". 

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