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Piano della mobilità, allo studio una revisione dei sensi unici del centro

“Agevoliamo le bici, ma ragioniamo tenendo conto di quanto accadrà anche nelle aree limitrofe”: l’assessora Filippi ha risposto all’interrogazione di Rabboni (M5s)

L’amministrazione comunale sta valutando alcune modifiche all’assetto dei sensi unici all’interno del centro storico, anche per agevolare i ciclisti, nell’ambito della redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums) e, in parallelo, del nuovo Piano Urbanistico Generale (Pug), ma il tema è particolarmente delicato e complesso, richiede tempo e risorse.

Lo ha detto l’assessora all’Ambiente e alla Mobilità Alessandra Filippi rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 22 novembre a un’interrogazione di M5s illustrata da Marco Rabboni che ha ricordato altre due istanze presentate dal suo gruppo sul tema. “Anche il precedente assessore – ha sottolineato - aveva ammesso che era necessario intervenire sui sensi unici per agevolare i ciclisti, aveva imputato i ritardi a quelli dell’applicazione dello Ztl e si era impegnato a fare avere una proposta per la modifica degli accessi dei sensi unici entro febbraio dello scorso anno, eppure nulla è stato fatto. Secondo noi, a livello pratico, la variazione è semplice da fare. Vorremo sapere se l’amministrazione ha preso sul serio l’argomento”.

L’assessora Filippi, dopo aver ribadito che nel centro di Modena non sussistono le condizioni – in fatto di larghezza delle strade e per l’esistenza di parcheggi a lato – per consentire l’accesso in senso opposto dei velocipedi secondo gli strumenti normativi vigenti a livello nazionale, ha ricordato che Pums e Pug saranno i due principali strumenti di pianificazione della mobilità che definiranno il quadro evolutivo dei prossimi anni anche in centro storico. E ha sottolineato che “le azioni relative al centro riguarderanno sia la disciplina circolatoria sia la definizione di nuove aree pedonali al fine di migliorare, specialmente per ciclisti e pedoni, la fruibilità degli spazi pubblici e l’efficienza delle connessioni. Ma il tema – ha precisato - deve tenere conto di molteplici aspetti: percorsi quanto più lineari possibile per ciclisti ma al contempo non troppo attrattivi per i veicoli motorizzati che devono, da un lato, poter raggiungere con la massima accessibilità le residenze e le attività ma, dall'altro, essere scoraggiati alla circolazione di attraversamento del centro storico. Inoltre, stiamo aggiornando il sistema dell’accesso e ci prepariamo ad ampliare la zona Ztl. Non si può ragionare sul centro senza tener conto di ciò che accadrà nelle aree limitrofe e viceversa, quindi il discorso riguarda l’intera mobilità modenese”.

In sede di replica, Rabboni ha insistito sul fatto che la possibilità di sensi unici eccetto bici era già stata precedentemente esclusa e che “l’argomento dell’attuale interrogazione era rendere più agevole e diretta l’uscita dalla città, in particolare verso sud, attraverso una revisione dei sensi unici valida sia per ciclisti che per automobilisti, in modo da consentire spostamenti diretti verso i viali. Prendiamo atto che non riusciremo vedere realizzato questo obiettivo minimo entro la consiliatura”, ha concluso.

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