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Anticorruzione, il Comune di Modena approva un piano triennale

Il piano prevede la valutazione dei fattori di rischio nei procedimenti. Nel 2015 formazione per 500 dipendenti su atti, controlli e Codice di comportamento

Verifiche sul divieto di artificioso frazionamento del valore degli affidamenti di lavori pubblici allo scopo di evitare gare d’appalto e sul ricorso motivato alle procedure negoziate, riduzione degli affidamenti di urgenza e individuazione di criteri per la rotazione delle imprese. Sono alcuni dei principali nuovi obiettivi inseriti nel Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018 approvato nei giorni scorsi dalla giunta del Comune di Modena insieme al Programma triennale per la trasparenza e l'integrità. I due documenti, previsti dalle normative nazionali e definiti sulla base delle indicazioni dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, sono stati elaborati da specifici gruppi di lavoro, anche sulla base dell'esperienza sviluppata negli anni scorsi.

Il Piano 2016-2018, la cui responsabilità è affidata al segretario generale Maria Di Matteo, infatti, è il quarto adottato dal Comune. Nell’ambito del Piano é stata realizzata anche una mappatura dei processi, dei procedimenti e delle attività per valutare i fattori di rischio e indicare comportamenti da realizzare al fine di prevenire fenomeni di corruzione: regolamentazioni, procedure, sistemi di monitoraggio. Sotto osservazione, in particolare, gli elementi di discrezionalità, le attività con rilevanza esterna, quelle di maggiore valore economico, i processi particolarmente complessi e frazionabili. Grazie anche all’esame a campione degli atti adottati, un centinaio nel corso del 2015, inoltre, sono state definite buone prassi che consentono alla struttura di migliorare i procedimenti e i controlli.

Il Piano prevede anche una specifica attività di formazione dei dirigenti, dei funzionari e di tutto il personale. Nel 2016 i temi principali saranno quelli della qualità degli atti amministrativi (dalle procedure di gara alle verifiche di regolarità contabile, dalla digitalizzazione delle procedure ai controlli) e il Codice di comportamento dei dipendenti, oltre ad approfondimenti su etica e legalità in collaborazione con l'Osservatorio appalti. Nel 2015 sono stati oltre 500 i dipendenti comunali che hanno partecipato a specifiche attività formative sulla redazione degli atti amministrativi, sui controlli, sul Codice di comportamento e sull’acquisizione in economia di beni e servizi.

Tra le azioni indicate per prevenire fenomeni di corruzione c’è anche la rotazione del personale nelle aree individuate dalla normativa nazionale sia per le posizioni dirigenziali sia per le posizioni organizzative e per funzionari e figure di responsabilità. Con la riorganizzazione avviata nel 2014 è stata effettuata una rotazione del 50 per cento delle posizioni dirigenziali e del 18 per cento per le posizioni organizzative “raggiungendo e superando l’obiettivo da conseguire nell'arco del mandato amministrativo” che era fissato, rispettivamente, al 30 e al 15 per cento.

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