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Elezioni 2014, Pighi: “La vera partita deve ancora cominciare”

Il Sindaco incontra i giornalisti e non si sbilancia sul suo possibile successore, sottolineando come le autocandidature di Maletti e Querzè siano ancora premature. E spazza via il concetto di discontinuità amministrativa

“La gara per le amministrative? Deve ancora cominciare. E il Pd del futuro dovrà essere molto più vicino al sindaco di quanto sia stato fino ad oggi”. Questi due dei temi più caldi per la città di Modena che si avvicina alle amministrative, toccati dal sindaco Giorgio Pighi nel rituale incontro di fine anno con la stampa locale, l'ultimo del suo mandato decennale.

Secondo Pighi, interpellato tra le altre cose, in merito alla discesa in campo di due assessori dell'attuale giunta, Francesca Maletti e Adriana Querzè, “quelle in campo oggi sono solo due autocandidature, importanti, sì, ma ce ne saranno molte altre”, perchè “l'arbitro non ha ancora dato il fischio d'inizio”. La vera partita “elettorale inizia dopo un confronto con i partiti che ancora non c'è stato, ma che “dovrà necessariamente esserci”, per dare vita “ad una vero confronto democratico”, chiarisce il sindaco senza sbilanciarsi minimamente. 

“Con le due candidate in campo c'è stata sempre piena condivisione di tutto il percorso nella gestione degli assessorati”. Con questa frase pronunciata stamattina sul tema delle prossime amministrative, il sindaco Pighi sembra spazzare via l'idea che Maletti o Querzè possano rappresentare la discontinuità nella gestione politica della città. “Non mi ha mai appassionato il dibattito sulla discontinuità - precisa il sindaco - perchè è fisiologico che chi arriva si trovi ad affrontare nodi importanti e a modificare qualcosa”, ma “in questa città sono 69 anni che si succedono sindaci e nessuno ha mai detto io sono il contrario del mio predecessore”. Impossibile dargli torto.

Unico significativo nodo politico affrontato da Pighi nell'intervista rilasciata ieri è quello del rapporto tra il primo cittadino e il Partito Democratico: in una città con un continuativo governo monocolore il ruolo questa interconnessione è spesso cruciale e necessita di continue ridefinizioni. “Mi auguro che il prossimo sindaco possa avere con il Pd una dialettica con più condivisione”, ha spiegato Pighi ricordando come “la politica non sia riuscita ad accompagnarlo” nel momento in cui si trovò ad affrontare “un rimpasto di giunta in piena solitudine”, con la sostituzione di tre assessori. “La fusione a freddo da cui è nato il Pd - ha chiarito il sindaco - ha determinato una fase di ridefinizione che ha creato dei problemi seri nei rapporti tradizionali tra il partito e gli amministratori”, problemi “che mi auguro vengano presto superati”.

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