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Politica Fossalta / Via Emilia Est

Il ponte ciclopedonale sulla tangenziale? "Un'opera indispensabile"

L’assessore Giacobazzi ha risposto a Bellei (Pdl), che in un’interrogazione l’ha definita “cattedrale nel deserto”, ricordando come garantisca “l’attraversamento in sicurezza”

La passerella ciclopedonale che attraversa la tangenziale a est di Modena nei pressi della rotatoria su due livelli in coincidenza con la via Emilia è giudicata inutilizzata, una vera e propria “cattedrale nel deserto” costata due milioni di euro, dal consigliere comunale del Pdl Sandro Bellei in un’interrogazione alla quale ha risposto, lunedì 17 giugno, l’assessore con delega alla Mobilità Gabriele Giacobazzi: “Non sono disponibili dati recenti sul suo utilizzo, ma si tratta di un’opera necessaria, assolutamente indispensabile per garantire un passaggio sicuro della tangenziale a ciclisti e pedoni”.

L’assessore Giacobazzi, comunque, ha sottolineato come l’opera sia da considerare integrativa dell’intervento relativo alla rotatoria e come non sarebbe stato possibile costruire un sottopasso, essendo già la rotatoria stessa su due livelli. “Non entro nel merito della qualità architettonica – ha precisato Giacobazzi – ma certo si tratta di una struttura ideata in un contesto economico diverso da quello attuale. Per il futuro è necessario integrarla nella rete delle ciclabili grazie ai progetti previsti sia in direzione Bologna sia verso la città”. Nel dibattito, trasformata l’interrogazione in interpellanza, sono intervenuti diversi consiglieri. Fabrizio Cavani (Lega nord) ha ricordato di averla percorsa più volta (“abito alla Fossalta e suo abitualmente la bici”) e ha definito la passerella di “non facile attraversamento” sottolineando però la difficoltà di tutto il percorso ciclabile che presenta il rischioso sottopassaggio di via Marinuzzi e richiede comunque di “attraversare la via Emilia in più punti: è questo che bisogna rivedere”.

Per Maurizio Dori (Pd) l’importanza dell’opera è legata alla sicurezza stradale di pedoni e ciclisti (“pensiamo a quanti incidenti si sono evitati in questi anni”) e ha auspicato una piena integrazione con la rete delle piste ciclabili. William Garagnani (Pd) ha ricordato come l’opera sia nata nell’ambito “di un  progetto sostenuto da noi ciclisti di grande ciclabile tra Piacenza e Rimini, sull’asse della via Emilia. Oggi a Modena serve una battaglia per realizzare un collegamento progetto tra il ponte della Pradella e Fossalta”. Anche Francesco Rocco (Pd) ha sottolineato che, se pur faticosa da percorrere, “è dell’unica possibilità di attraversare la tangenziale in sicurezza”. La necessità di una valico della tangenziale è stata ricordata anche da Enrico Artioli (Pd) che ha suggerito un’attenzione maggiore all’interconnessione tra ciclabili rimandando al Piano generale della mobilità ciclistica e facendo riferimento, in particolare, alle relazioni con Reggio Emilia e con Ferrara. E anche Luigi Alberto Pini (Pd) ha sottolineato la necessità di un impegno di risorse (“da tagliare da altre voci di bilancio, però”) per migliorare il sistema delle ciclabili.

Per Sergio Celloni (Mpa) “non si tratta di una passerella, ma di un vero e proprio ponte, come quello di Calatrava a Reggio; a Modena però non abbiamo lungimiranza per le infrastrutture: la rotatoria è un’ottima soluzione, il passaggio ciclopedonale, invece, è discutibile”. Al termine degli interventi, il consigliere Bellei ha ribadito che i soldi per quell’opera (“un niente che collega il nulla”) si potevano spendere meglio, è inutilizzata ed è riconosciuta “come cattedrale nel deserto dai suoi stessi difensori d’ufficio”. Nel concludere il dibattito l’assessore Giacobazzi ha ribadito l’esigenza di una connessione ciclabile tra Modena Est e il resto della città, ma ha anche sottolineato come la realtà modenese sia considerata da Legambiente tra lemigliori in Italia sia per estensione delle piste ciclabile sia per “indice di ciclabilità”.

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