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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Sacca / Via Sergio Ramelli

"Giù le armi, su i salari", presidio questa mattina davanti alla CNH

Prima iniziativa del “Comitato modenese contro la guerra e il carovita” che riunisce forze di sinistra e sindacati

"Vogliamo promuovere una mobilitazione dal basso dei popoli europei a sostegno di una forte azione diplomatica, per giungere quanto prima a un cessate il fuoco e a un accordo in grado di tutelare il diritto degli abitanti dell’Ucraina, del Donbass e della Crimea a vivere in pace. Non è più tempo di usare la forza, ma di ricorrere alla ragione".

Così gli esponenti del neonato “Comitato modenese contro la guerra e il carovita”, che questa mattina hanno dato vita ad un presidio con striscione davanti alla sede della CNH di Modena, in via Ramelli. Si è trattato della prima iniziativa pubblica del gruppo, con la presenza di una qundicina di persone, con l'obiettivo di discutere con lavoratrici e lavoratori sulla gravità della situazione in atto: "L'Italia è  sempre più coinvolta nella guerra e nel riarmo, mentre le condizioni di vita delle classi popolari peggiorano a vista d'occhio, non solo per l'inadeguatezza dei salari ma anche per la corsa dell'inflazione e delle tariffe di ogni tipo che rischia di spingere verso la povertà tante famiglie di reddito medio-basso. 
Di questa situazione oggi nessuno sembra curarsi: le forze politiche glissano, i maggiori sindacati non intervengono. È allora necessario discutere anche ai cancelli delle fabbriche sulla necessità di uno sciopero generale contro la guerra, del rifiuto dell’aumento delle spese militari e comunque del ripristino della scala mobile".

"Vogliamo dare visibilità a quella parte consistente, forse maggioritaria, di cittadini e cittadine che non si sente rappresentata da questo governo, né si riconosce nel discorso pubblico bellicista, ma fa i conti ogni giorno con l’aumento delle bollette di luce e gas, dell’inflazione e del costo dei beni essenziali, a fronte di continui tagli a sanità e istruzione, a un lavoro sempre più precarizzato e mal retribuito, a un’età pensionabile sempre più posticipata. Di fronte a questa drammatica situazione sociale, l’aumento delle spese militari ci sembra veramente fuori luogo", hanno proseguito

All'iniziativa erano presenti attivisti del Comitato, composto da Modena Volta Pagina, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, SI-COBAS, Sinistra Italiana, USB Modena e  Coordinamento Democrazia Costituzionale, oltre a diversi delegati sindacali di altre fabbriche modenesi. In particolare:

  • Giuseppe Di Bernardo Stilma Direttivo Fiom
  • Giovanni Iozzoli delegato RSU Modena
  • Lello Signoriello OTIS Bologna Direttivo Fiom
  • Giuseppe Faillace Rsu Motovario
  • Paolo Ventrella Rsa Ferrari
  • Francesca Corcione Rsu Wam
  • Serdal Bazancir Rsu Bosh Nonantola
  • Gennaro Fedele Rsa CNH
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