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Politica Piazza Grande

Inceneritore, doppio presidio contro “l'importazione” dei rifiuti

Modenasaluteambiente.it organizza una manifestazione di piazza per il prossimo sabato, dopo le polemiche per la nuova qualifica del termovalorizzatore. Intanto la Giunta resta fedele alla linea, ma sollecita la Regione

Le tante voci contrarie al nuovo provvedimento adottato lo scorso 14 agosto per promuovere l'inceneritore di via Cavazza da sito di smaltimento ad impianto di recupero energetico stanno tentando di darsi un'organizzazione incisiva. La prima iniziativa concreta è stata adottata, per ora in solitaria, da Modenasluteambiente, il gruppo consigliare di Sandra Poppi e Vittorio Ballestrazzi che lavora di comune accordo con diverse associazioni ambientaliste. Sabato prossimo infatti si svolgerà una manifestazione pubblica per dire no alla potenziale importazione di rifiuti da altre province, cui oggi l'impianto di via Cavazza è abilitato.

La protesta si dividerà tra Piazza Grande e Viale Martiri, di fronte alla sede della Provincia, ma probabilmente non assisteremo a nessun corteo per le vie del centro. Nonostante il coro di proteste contro il possibile incremento dei rifiuti da incenerire, trasversale a molte forze politiche – solo Pd escluso – le altre sigle restano sul chi va là.

Il tema è anche stato oggetto di un confronto nella riunione di Giunta che si è tenuta oggi pomeriggio a Modena, nel corso del quale non si sono però registrati particolari disaccordi. Il sindaco Giorgio Pighi ha ribadito, con la condivisione di tutti gli assessori, che la nuova qualifica “R1” per il termovalorizzatore rappresenta “il riconoscimento del miglioramento delle prestazioni ambientali ed energetiche dell’impianto, sulla base delle scelte politiche assunte negli anni scorsi, e che la conseguenza del venir meno, per legge, dei vincoli territoriali sul conferimento dei rifiuti urbani, conseguenza appunto di quel provvedimento, non cambia lo scenario: l’impianto rimarrà questo, con una sola linea attiva, non verrà ulteriormente ampliato, non aumenteranno i quantitativi di rifiuti che potrà gestire – ha sottolineato Pighi – e non ne arriveranno da fuori regione, dovendo comunque garantire la priorità del trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio provinciale. E questi sono più che sufficienti”.

Da parte della Giunta, quindi, è stato rinnovato l’appello affinché la Regione Emilia Romagna definisca al più presto il Piano regionale che sostenga questi obiettivi con indicazioni chiare e risposte concrete, anche rispetto alla riduzione della produzione di rifiuti e alle decisioni da assumere sugli impianti nel bacino regionale. Per il sindaco Pighi, inoltre, è necessario superare la discussione sulla tempistica del provvedimento assunto dalla Provincia, ribadendo però che sono “inaccettabili leggerezze e ambiguità sul tema del rapporto tra politica e decisioni tecniche: è impensabile per un amministratore pubblico che si teorizzi la possibilità di violare la legge se una decisione produce risultati che non ci piacciono”.

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