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Comitato Priorità alla Scuola: "Dal 20 febbraio si torni al 75% in presenza"

"Ci fa molto piacere constatare che a quasi tre settimane dalla riapertura delle scuole superiori la curva dei contagi in Emilia Romagna continui ad essere sotto controllo. Non comprendiamo dunque l’argomento con il quale l’Ufficio Scolastico Regionale ha motivato la scelta di mantenere immutata la percentuale di apertura delle scuole secondarie di secondo grado al 50%, appellandosi a un principio di “doverosa prudenza”, che richiama alla mente il principio di precauzione invocato dalla Regione nell'ordinanza – sospesa dal Tar ER – con cui posticipava al 25 gennaio la riapertura delle scuole superiori. “Doverosa prudenza” suggerisce e dà per ovvio e scontato un nesso causale che sinora non è stato dimostrato da nessuna evidenza di dati: il nesso tra incremento dei contagi e apertura delle scuole superiori tout court. L’idea che la "necessità di salvaguardare la riduzione delle interazioni fisiche tra le persone", di per sé condivisibile, non può essere in nessun modo accettabile se ancora una volta debba essere la Scuola "l'ultima a riaprire"; siamo convinti che tale necessità non possa assolutamente essere attuata attraverso la riduzione/non incremento delle ore in presenza a Scuola - alla quale non si può più chiedere sacrifici - perché le interazioni fisiche dentro la scuola sono quelle relativamente più sicure e salutari, come statisticamente ed epidemiologicamente dimostratosi nel corso di questi mesi".

Lo evidenzia il comitato modenese Priorità alla Scuola che condivide la scelta di conservare, per il momento, invariata la percentuale di scuola in presenza – al 50 per cento – ma per motivi ben diversi, che sono prima di tutto di carattere pedagogico e organizzativo. "Quello che ci interessa garantire è il benessere e il buon funzionamento di tutta la comunità educante, i docenti, il personale Ata, studenti e studentesse, famiglie coinvolte. A questo scopo riteniamo sia preferibile mantenere una percentuale più bassa, ma costante, di scuola in presenza, piuttosto che innalzare questa percentuale e variarla dopo poco a causa di un eventuale peggioramento della situazione epidemiologica causato da fattori che nulla hanno a che fare con l'apertura delle scuole. Al contempo però, a fronte di una permanenza in zona gialla, chiediamo che si usino queste 2 settimane per dare la possibilità alle scuole di passare, ove possibile, al 75%, ampliando così, senza indugi, il tempo scuola in presenza, viste anche le riaperture di ristoranti in orario serale e piste da sci per sport invernali previste in concomitanza con lo scadere dell'ordinanza restrittiva sulla scuola".

"A differenza di quanto trionfalmente annunciato dalla Regione a fine dicembre, che annunciava di essere pronta per il passaggio al 75 per cento dal 7 gennaio, noi riteniamo che sia necessario usare queste settimane per procedere ad un ulteriore potenziamento dei trasporti pubblici e allo screening della popolazione scolastica nelle scuole. Auspichiamo che il tempo che intercorre tra oggi e il 20 febbraio sia utilizzato per lavorare ad attuare queste misure. È ormai diventato urgente realizzare tutto quello che è necessario a continuare a garantire l’apertura delle scuole e a incrementarla gradualmente. Che non ci sia più tempo è dimostrato purtroppo dai dati sempre più allarmanti sul disagio degli adolescenti provocato dal protrarsi prolungato della Didattica a distanza. A differenza dei dati relativi al nesso presunto tra aumento del contagio e riapertura in presenza delle scuole superiori, l’incremento esponenziale di tentativi di suicidio e attività autolesionistiche è comprovato da dati. Basta citarne solo uno, tristemente paradigmatico: il Telefono azzurro, la onlus che fornisce aiuto ai minori, ha registrato il 121% di chiamate in più per tentativi di suicidio nel 2020, rispetto al 2019. La scuola non è solo didattica: è uno spazio vitale che permette a ragazzi e ragazze di costruire la propria identità durante l’adolescenza. Una costruzione che passa attraverso la relazione, il corpo, la socialità e non può avvenire se chiusi in casa in solitudine davanti ad uno schermo".

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