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Piano urbanistico, un altro mese per presentare osservazioni

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera che proroga di ulteriori 30 giorni il termine finale del deposito del Piano urbanistico per consentire la massima partecipazione

Ci sarà tempo fino al 19 maggio per presentare osservazioni alla proposta del nuovo Piano urbanistico generale che delineerà la città di Modena dei prossimi 30 anni. Il Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 14 aprile, ha infatti approvato all’unanimità la delibera proposta dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli che proroga di ulteriori 30 giorni il termine finale del deposito del Pug.

Già in occasione dell’assunzione del Piano, a fine 2021, era stata proposta la proroga del termine delle osservazioni da 60 a 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, avvenuta intorno alla metà di gennaio, a garanzia della massima partecipazione. Con l’ulteriore proroga si arriva quindi a 120 giorni consecutivi di pubblicazione, il massimo previsto dalla legge regionale. L’obiettivo dell’Amministrazione è arrivare all’approvazione del Pug, in seguito al passaggio in Regione, entro la fine del 2022.

“Il provvedimento – ha spiegato Vandelli – segue le richieste arrivate dalle maggior associazioni di categoria e ordini professionali che operano sul territorio, oltre che dai gruppi consiliari di maggioranza. La scelta di prorogare la scadenza ha l’obiettivo di consentire la massima partecipazione dei cittadini interessati a prendere parte al percorso offrendo un tempo maggiore per ulteriori approfondimenti sui contenuti della proposta, vista anche la rilevanza e complessità del Piano, la sua innovazione e il cambiamento dei parametri urbanistici-edilizi, che richiedono un’ampia attività di illustrazione alla città, associazioni, imprese, ordini e collegi professionali”.

Già prima dell’assunzione, il Piano era stato oggetto di un percorso partecipato con la Consultazione preliminare nell’autunno 2020, una settantina di incontri e comunicazioni con diversi attori e soggetti del territorio e numerose commissioni comunali nell’autunno scorso. Dopo l’assunzione, il percorso di condivisione del Pug è proseguito con oltre venti incontri con Enti, Quartieri, Ordini e collegi professionali, associazioni e personale interno del Comune in formazione, altri ne seguiranno nelle prossime settimane. Lo scorso 4 aprile, infine, alla Camera di Commercio si è svolto il convegno pubblico “Pug, Piano urbanistico generale. Modena 2050, il futuro è adesso”, trasmesso anche in streaming per permettere di seguirlo a distanza.

La visione di città futura del Piano è quella di una Modena realtà “green, sana e antifragile”; di una città che sa valorizzare i propri paesaggi, in una prospettiva di rigenerazione per i suoi 38 rioni; una città globale e interconnessa con le altre realtà internazionali; un luogo di opportunità e inclusivo; ma anche una città attenta al welfare, alla storia e alla cultura, alla sua vocazione universitaria, al suo essere collocata nel cuore di territori produttivi impegnati ad affrontare la sfida del Covid. Le cinque strategie sono assunte nel Pug come orientamento di fondo per sviluppare obiettivi e azioni future. Il nuovo Piano si distingue dal vecchio strumento urbanistico (piuttosto rigido, prescrittivo e iperdettagliato), per flessibilità, semplificazione e trasparenza tali da non richiedere varianti.

La disciplina del Piano è improntata alla rigenerazione del territorio urbanizzato, limitando la città da urbanizzare al 3 per cento di qui al 2050, come previsto dalla legge urbanistica regionale. Lo strumento si sviluppa per tessuti, non attribuisce potestà e potenzialità edificatorie alle aree libere e conforma il territorio disciplinando usi e trasformazioni compatibili con la sua tutela e valorizzazione. Nel Pug viene delineata, infatti, una sorta di “Carta della trasformabilità”, che mette insieme alle norme (articolate in vincoli e tutele, città consolidata, città da urbanizzare, città pubblica, territorio rurale e strumenti per disciplinare le varie trasformazioni) uno schema di assetto della città e un focus su rioni, riferimento per la città consolidata, e piattaforme, luoghi di connessione fondamentali per ricucire il centro urbano con la città contemporanea (o periferia) e con il territorio rurale (tutti i materiali sono consultabili nella pagina dedicata al Pug del sito del Comune: www.comune.modena.it/piano-urbanistico-generale).

Il dibattito in consiglio

L’approvazione unanime da parte del Consiglio comunale della delibera presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, che proroga di ulteriori trenta giorni il termine finale del deposito del Piano urbanistico generale per consentire la massima partecipazione, è stata preceduta da diversi interventi dei consiglieri.

Aprendo il dibattito, Antonio Baldini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha affermato che “l’immediata assunzione del Pug, con il regime della doppia conformità, è stata una scelta politica poco assennata anche se conforme alla legge”. Rimarcando che la richiesta di proroga dei termini proveniente dalle associazioni di categoria “conferma le perplessità sui tempi troppo stretti che avevamo già espresso al momento dell’assunzione”, il consigliere ha auspicato che “l’approvazione del Pug sia il frutto di un percorso partecipato vero, non una bandierina da esibire nelle assemblee di quartiere”. Anche Elisa Rossini ha ribadito che “come hanno scritto le associazioni, gli incontri sono stati solo presentazioni che non hanno permesso di valutare i contenuti nella loro complessità e di interloquire in modo diretto. C’è stata un’accelerazione del percorso inspiegabile e inopportuna e anche noi consiglieri siamo stati forzati a votare il Piano a dicembre senza avere il tempo necessario per studiarlo. Votare la proroga – ha concluso la consigliera – è coerente, quindi, con la nostra posizione di allora”.

Per il Pd, Diego Lenzini, dopo aver sottolineato l’opportunità della proroga (“su un atto di questa portata non bisogna lasciare spazio a dubbi e perplessità”), ha ricordato che il Pug “è stato costruito nel tempo: l’impostazione politica e le scelte di base erano disponibili a tutti mesi e mesi prima dell’assunzione anche se le ultime cose sono arrivate a ridosso del voto. E infatti, su quel materiale, come Pd abbiamo avviato numerosi percorsi partecipati sul territorio che ci hanno permesso di individuare nodi da sciogliere e cose da migliorare”. Il capogruppo Antonio Carpentieri ha messo in evidenza la scelta di assumere il Pug “in Consiglio comunale e non in Giunta, come sarebbe stato possibile, e quindi con una discussione pubblica, necessaria anche per consentire di applicare il regime di doppia conformità, fondamentale per evitare operazioni poco trasparenti anche se legittime e governare il periodo di transizione”.

D’accordo sulla proroga anche Giovanni Bertoldi (Lega Modena), poiché “il Piano è complesso e bisogna avere il tempo di approfondirlo, come richiesto anche dalle associazioni, e digerirlo”. Secondo il consigliere “è oggettivo che ci sia stata un’accelerazione alla fine dell’anno, ed è vero che i documenti erano sul sito ma non è semplice interpretarli”.

In dichiarazione di voto, Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha ribadito che il Pug “è centrale per il futuro della città. Questa ulteriore proroga di trenta giorni è un segnale importante per i cittadini e le associazioni che, in questo modo, hanno a disposizione tutto il tempo previsto dalla legge per fare le valutazioni e presentare osservazioni”.

Anche Paola Aime (Europa verde-Verdi) ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione più tempo per “studiare, approfondire e guardare in tutte le pieghe del Pug, perché noi, come ambientalisti, riteniamo di non poter fare sconti su nulla che non sia tutelante per l’ambiente”.

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