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Decreto del Governo: da gennaio 2014 sarà provincia di Modena e Reggio

Il nome pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Rimangono ancora molti dubbi in merito alle funzioni dei nuovi enti, soprattutto dopo il rinvio della decisione della Corte Costituzionale sui ricorsi di otto Regioni

La provincia di Modena e Reggio è legge. O meglio decreto legge. Lo si evince da quanto pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale dal decreto numero 188 del 5 novembre 2012 (Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane): dal primo gennaio 2014 ci sarà la provincia di Modena e Reggio nell'Emilia. Stando a quanto riportato dal decreto, Modena resterà capoluogo di provincia avendo maggior popolazione residente, "salvo il caso di diverso accordo, anche a maggioranza, tra i medesimi comuni". Gli organi di governo delle province, inoltre, non potranno avere sedi decentrate. La denominazione, poi, potrà essere modificata "con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da adottarsi su proposta del Consiglio provinciale deliberata a maggioranza assoluta dei propri componenti e sentita la Regione"

Il nuovo decreto, però, non basta a sciogliere i dubbi dell'Unione Province Italiane che con non poca apprensione ha accolto la scelta della Corte Costituzionale di rinviare la decisione su diversi ricorsi presentati da Regioni e Province sul decreto della Spending Review: "Sono comprensibili - ha spiegato Antonio Saitta, presidente Upi - le difficoltà dei giudici a prendere una decisione in una situazione di caos istituzionale e di modifiche legislative che si rincorrono, spesso in maniera contraddittoria. Il Governo è responsabile di un caos legislativo intorno alla riforma delle Province, che ha attuato in meno di un anno attraverso ben tre decreti legge. Questo continuo ricorso alla decretazione d'urgenza sta di fatto svuotando i principi costituzionali e lo stesso principio di legalità, poiché si crea una continua incertezza sulle funzioni e sull'esistenza stessa delle Province, che in Costituzione sono previste come istituzioni costitutive della Repubblica''. L'Upi chiede al Governo di consentire al Parlamento di svolgere a pieno il suo ruolo indicando con certezza quali sono le funzioni, le dimensioni e il sistema di elezione degli organi di governo delle Province. "Senza certezza sugli assetti istituzionali - conclude Saitta - è difficile ipotizzare la ripresa dello sviluppo nel Paese".

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