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Asili, Querzé: "Nessuna disparità tra personale pubblico e Cresci@mo"

L'assessore all'istruzione risponde a due interrogazioni del consigliere Ricci (Sinistra per Modena) sulla situazione del personale della Fondazione e su quello delle scuole comunali

"I venti insegnanti assunti a tempo indeterminato, come personale docente della Fondazione Cresci@mo, hanno contratti equiparabili a quelli degli insegnanti a tempo determinato delle scuole comunali, nonostante non venga applicato il contratto collettivo nazionale degli enti locali, ma il contratto di natura privatistica Aninsei (più un integrativo aziendale)". Queste le parole dell’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzé che rispondendo in Consiglio comunale nella seduta lunedì 5 novembre ha voluto precisare che il contratto per i docenti di Cresci@mo è stato “ritenuto più consono a una fondazione di partecipazione, in grado di differenziare maggiormente tra soggetto pubblico e privato, e di introdurre elementi di maggiore flessibilità”.

La risposta è dovuta  all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del consigliere di Sinistra per Modena Federico Ricci sulla tutela della qualità del lavoro e del benessere di chi lavora per la Fondazione Cresci@mo. Ricci ha posto anche un altra interrogazione che contesta le modifiche apportate riguardo alla situazione del personale del servizio scolastico 0-6 anni, ritenute dalle organizzazioni sindacali in netta violazione del Contratto collettivo nazionale.

La questione è stata molto dibattuta e il consigliere di 'Sinistra per Modena' ponendo in essere anche la questione della qualità del servizio della Fondazione Cresci@mo, delle esternalizzazioni o liberalizzazioni dei servizi scolastici per la fascia 3-6 anni, ha chiesto di fare chiarezza anche sul metodo di misura e controllo della qualità del servizio. Ricci ha inoltre chiesto come si intende garantire pari trattamento economico e normativo tra il personale di Cresci@mo e quello del Comune, se si procederà nuovamente tramite bando per la definizione di una nuova graduatoria per l'assunzione del personale alla scadenza dell’attuale e se si ritiene probabile che la fondazione diventi in tempi relativamente brevi (24-48 mesi) un soggetto partecipato da capitale privato.

Per l'assessore non ci sono disparità, assicurando la conformata qualità del Servizio di Cresci@mo anche a costi minori con la gestione tramite fondazione di partecipazione. "Ogni contenuto verrà verificato in termini di presenza-assenza, efficacia ed efficienza. La qualità del servizio erogato – ha proseguito Querzé – verrà misurata, come per le scuole comunali, attraverso percorsi pluriennali di autovalutazione e il gradimento complessivo mediante strumenti di  customer satisfaction”.  Precisando che la soluzione della fondazione non rientra né tra le esternalizzazioni (non avendo il Comune affidato alcun servizio a soggetto esterno tramite gara d’appalto) né tra le liberalizzazioni: “Il Comune ha affidato ad un soggetto di natura privatistica statutariamente controllato dalla stessa Amministrazione, l’erogazione di servizi rispetto ai quali l’ente deve garantire un controllo analogo a quello che eserciterebbe se il servizio fosse gestito direttamente”.

Querzé ha poi ricordato che la graduatoria di idoneità in base alla quale sono state assunte dalla fondazione le 20 insegnanti ha la durata di due anni e allo scadere della stessa si procederà a eventuali nuove assunzioni sempre tramite selezione ad evidenza pubblica. L’assessore ha infine escluso, per statuto, che la Fondazione diventi un soggetto partecipato di capitale privato.

Rispondendo alla seconda interrogazione, Querzé ha sottolineando di non credere che “la forte contestazione” delle organizzazioni sindacali alle scelte dell’Amministrazione sia di natura tecnica, ma piuttosto politica: “Lasciamo che la Fondazione Cresci@mo lavori; a seguito della verifica del Comune prevista tra un anno si deciderà cosa fare rispetto alle scuole da passare o meno alla stessa”. L’assessore ha spiegato che “il Comune sta tentando di rendere meno deflagranti per i genitori, e soprattutto per i bambini, le continue restrizioni del Governo; il quadro disegnato dal governo Monti per i servizi 0/6 anni pone problemi, infatti, a tutto ciò che non è esternalizzato – ha detto – e il Comune di Modena, che ha fatto ampio ricorso alla esternalizzazione, stavolta ha ritenuto invece imprescindibile il mantenimento di una quota significativa di scuole gestite in forma diretta. La Fondazione – ha concluso – è un modello innovativo che ha occasione di modificare gli equilibri politici ed economici”.

Il consigliere Ricci, non soddisfatto del tutto della risposta dell'amministrazione, ha replicato evidenziando che non è un problema di modelli organizzativi ma che a rischio sono i modelli educativi: "capisco che spesso si danno le risposte che si possono dare e non sempre quelle che si vogliono dare, ma ad esempio quando si parla di flessibilità vorrei capire dove finisce la stessa e dove inizia la precarietà”.

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