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Reca e Legambiente: Parte la raccolta firme per le 4 leggi d'iniziativa popolare

Al via la raccolta firme per le 4 proposte di legge regionale di iniziativa popolare promosse Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (RECA) e da Legambiente regionale. Acqua, energia, rifiuti, suolo per un modello sociale e produttivo alternativo orientato al futuro

Il primo aprile parte in tutta la Regione la raccolta firme a sostegno di 4 leggi regionali di iniziativa popolare promosse dalla Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (RECA) e da Legambiente regionale su acqua, rifiuti, energia e consumo di suolo, tutti temi fondamentali per la transizione ecologica che il nostro Paese deve affrontare.

Le 4 proposte di legge

Gestione acqua e rifiuti, sposta l’intervento decisionale in materia più vicino ai cittadini e agli Enti Locali, superando l’attuale gestione centralizzata in Regione, riportandolo a livello di territorio provinciale e mettendo l’accento sul ruolo fondamentale della gestione pubblica.

Energia, vuole avviare in modo deciso la transizione energetica con la pianificazione regionale e territoriale degli interventi per arrivare sul serio alla copertura del 100% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili entro il 2035, alla riduzione del 32% dei consumi lordi finali al 2030 e del 55% di emissioni climalteranti al 2030, passando ad un nuovo modello basato sulla produzione e sul consumo decentralizzato e democratico.

Rifiuti, si pone l’obiettivo di ridurne la produzione e aumentare la quota destinata al riciclo e, allo stesso tempo, uscire dall’incenerimento.

Consumo di suolo, sancisce la necessità di contrastarlo in modo deciso, dando priorità al riuso e alla rigenerazione urbana, anche attraverso un censimento degli edifici e delle aree dismesse.

Nonostante la Consulta statutaria regionale, organismo che giudica l’ammissibilità dei contenuti delle proposte di legge di iniziativa popolare regionale, abbia usato una logica restrittiva nell’esame dei testi inizialmente presentati, le proposte di legge che ora si chiede ai cittadini di sostenere mantengono un profilo netto e forte sui temi affrontati.

Con le quattro proposte di legge si vogliono introdurre nell’ordinamento regionale strumenti concreti per affrontare la transizione ecologica, la difesa dei beni comuni, il contrasto al cambiamento climatico e alla devastazione ambientale, la tutela della salute dei cittadini e la promozione del lavoro di qualità, reclamando un cambiamento strutturale del modello sociale e produttivo dominante nella nostra regione.

Una scelta necessaria in quanto le scelte che sta compiendo l’Amministrazione regionale vanno in un’altra direzione rispetto a quanto indicato nelle leggi e vanno profondamente modificate. Infatti, nonostante i propositi contenuti nel Patto per il Lavoro e il Clima definito alla fine del 2020, le politiche regionali sono orientate da una logica per cui l’unico aspetto importante è la crescita quantitativa del PIL, senza verificare cosa ciò comporti per il benessere dei cittadini e per la salvaguardia delle risorse naturali ed ambientali. Si continua a pensare a uno sviluppo fondato sulle grandi opere, a partire da quelle autostradali, riproponendo un modello di mobilità basato sui veicoli privati e ignorando ciò che questa scelta comporta in termini di consumo di suolo; si prosegue con le privatizzazione di servizi pubblici, come quello idrico e della gestione dei rifiuti, che garantiscono la gestione di beni comuni fondamentali, e si ripropone un’idea di produzione e distribuzione che ha come conseguenza quella di privilegiare le fonti fossili rispetto a quelle rinnovabili.

Per l’insieme di queste ragioni, le nostre 4 proposte di legge intendono proporre una discussione a tutta la società e la politica regionale perché si arrivi ad un reale cambio di passo, visto che non abbiamo più molto tempo per affrontare la crisi ecologica, economica e sociale che è sotto gli occhi di tutti.

"A livello regionale ci ripromettiamo di raccogliere nei prossimi 6 mesi più delle 5000 firme necessarie perché le leggi di iniziativa popolare approdino all’Assemblea legislativa regionale. A Modena e provincia vogliamo raccoglierne 1000."

Dove firmare?

La campagna di raccolta firme è anche un’occasione di coinvolgimento delle persone e costituisce un esercizio importante di democrazia, perché solo attraverso la partecipazione dei cittadini si possono invertire le tendenze in corso e produrre scelte positive per la società regionale.

I primi banchetti in provincia sono stati fissati:

Modena

Venerdì 1 aprile, Portico tra Piazza Torre e Piazza Ova (via Emilia Centro) dalle 16.00 alle 19.00

Sabato 2 aprile, Mercato Albinelli (ingresso v.Albinelli) dalle 09.00 alle 13.00

Castelfranco Emilia

Venerdì 1 aprile, Corso Martiri, 217 dalle 9.00 alle 13.00

Sabato 2 aprile, Piazza Aldo Moro, dalle 16.00 alle 19.00

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