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Risarcimenti maltempo, la Regione Emilia-Romagna in pressing sul Governo

Inviata oggi la missiva a firma dell'assessore alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo: "Noi pronti a lavorare da subito per garantire già a settembre l'iter di presentazione delle richieste. Dalle Regioni assicurata massima rapidità e collaborazione, ora il Governo indichi al più presto una soluzione"

Una lettera, a firma dell’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo, che racchiude stupore, rammarico e la richiesta al Governo di muoversi in fretta, per tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese che ora sono a rischio. Il tema portato all’attenzione del Governo è quello dei rimborsi dei danni a cittadini e attività produttive colpiti da varie ondate di maltempo tra il 2016 e il 2017. La lettera è stata inviata oggi dalla Regione Emilia-Romagna al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver appreso che ieri, nell’ultima seduta del Consiglio dei ministri, non è stata adottata la deliberazione sui rimborsi.

Un atto del quale il Governo aveva dato rassicurazioni sull’approvazione prima della pausa estiva, affinché le Regioni potessero avviare con la massima rapidità, già dal mese di agosto come era pronta a fare l’Emilia-Romagna, l’iter per la presentazione delle richieste.

Sul piatto ci sono complessivamente 178 milioni di euro, disponibili per tutte le Regioni, compresa l’Emilia-Romagna, per gli ingenti danni che il territorio aveva subito in occasione del maltempo di marzo-aprile 2016, siccità ed eventi meteo eccezionali dell’estate 2017 e, tra novembre e dicembre dello stesso anno, gelicidio, neve e piogge, con l’alluvione di Brescello, Campogalliano e Colorno.  

“A fine luglio - scrive l’assessore Gazzolo- si è attivato, e concluso in tempi celeri, il percorso di condivisione in Conferenza delle Regioni e in Conferenza Unificata relativo alla proposta di deliberazione del Consiglio dei Ministri sui rimborsi dei danni a cittadini e attività produttive colpite dalle ondate di maltempo tra il 2016 e 2017. A finanziarli, le risorse pari ad oltre 178 milioni di euro rese disponibili già dal precedente Governo. È stato condotto un lavoro approfondito a cui la Regione Emilia-Romagna, coordinandosi con il dipartimento di Protezione Civile Nazionale e tutte le altre Regioni, ha fornito un contributo importante anche facendo tesoro delle esperienze precedenti e seguendo un approccio collaborativo improntato alla massima rapidità, per consentire al Consiglio dei Ministri di approvare il provvedimento prima della pausa estiva, come da rassicurazioni ricevute”.

“Con grande stupore e con vivo rammarico - sottolinea quindi Gazzolo - ho avuto notizia che la deliberazione non è stata adottata in occasione dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri, nella giornata di ieri. Dato il vincolo di chiudere entro la fine dell’anno l’intero iter dei risarcimenti con l’individuazione dei beneficiari, imposto dalle norme del bilancio pubblico, appaiono evidenti le spiccate difficoltà a rispettare i termini a cui verranno sottoposte anche le Regioni, come l’Emilia-Romagna, che si erano organizzate per lavorare alacremente nel mese di agosto, nonostante il periodo di ferie, per assicurare già a settembre l’avvio dei termini di presentazione delle istanze”.

In chiusura, l’assessore pone l’accento sui rischi che corrono i diretti interessati, cioè i cittadini, chiedendo all’esecutivo di trovare una soluzione rapida: “Saranno i privati e le aziende a fare le spese dei ritardi derivanti dall’inerzia del Governo, che mettono a rischio il godimento di un diritto all’indennizzo sancito, per le aziende, anche dal nuovo Codice di Protezione civile, ma reso nei fatti complesso da esercitare. Per questo è fondamentale che il Governo indichi al più presto una soluzione alle criticità esposte, capace di conciliare i tempi delle procedure amministrative con la concreta possibilità di esercitare diritti riconosciuti”.

“Con questo auspicio - conclude l’assessore - rinnovo l’invito ad una valutazione attenta, in futuro, delle conseguenze di ogni scelta per evitare danni ulteriori a chi, come in questo caso, è già stato chiamato a fare i conti con le conseguenze di eventi calamitosi”.

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