Se da un lato la restituzione dell’Imu sulla prima casa potrebbe aprire uno scenario positivo per il contribuente, dall’altro potrebbe avere conseguenze negative da qualche parte bisognerà poi tagliare. Lo afferma è il vicesindaco Giuseppe Boschini che “preoccupato per i conti pubblici” ci tiene a “precisare aspetti tecnici e di merito riguardo a Imu”. Infatti la restituzione dell’Imu ai modenesi per il Comune sarebbe come “un taglio equivalente a mille posti in casa protetta o a 5.300 utenti in assistenza domiciliare, a 6 mila posti in scuole d'infanzia in meno oppure a 1,4 milioni di ore di funzionamento delle palestre comunali; o ancora a 370 mila spettatori in meno del Teatro Comunale Luciano Pavarotti o a 80 milioni di mq di gestione del verde pubblico.

L’ipotesi dunque di abolizione e/o restituzione della tassa sulla prima casa non risulta dunque compatibile con le esigenze di funzionamento del Comune. Anzi, “mentre il gettito complessivo dall'Imu, sostiene Boschini, sulla prima casa 2012 ricevuto dal Comune di Modena è stato, dunque, di 21 milioni e 414 mila euro, il valore medio del versamento in città è stato di 321,48 euro. In sostanza, quindi, chi ha versato riavrebbe in media circa 320 euro naturalmente con le dovute differenze a seconda del valore catastale dell'immobile”. Qualche esempio concreto: Per esempio per un appartamento A4 (abitazione di tipo popolare) in via Carlo Boni, rendita catastale totale 266 euro, con 1 figlio Imu versata e restituita: zero. Oppure, per un appartamento A3 (abitazione di tipo economico) in via Forlì, rendita catastale 360 euro, con 2 figli Imu versata e restituita 10 euro circa. Quanto converrà riavere l’Imu?!