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Sicurezza, Rete Imprese chiede una svolta: "Situazione grave"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

In vista del Tavolo unico della sicurezza urbana convocato dal Sindaco Muzzarelli per martedì, le Associazioni di Rete Imprese - Cna, Confcommercio, Lapam e Confesercenti - confermano l'urgenza di passare dalle parole ai fatti, ponendo in essere in tempi molto rapidi ogni azione utile a contrastare la pericolosa recrudescenza microcriminale che da settimane vive la città.
 
“Gli ultimi episodi come i furti a raffica nel quartiere Torrazzi e le rapine violente ai danni dei distributori - puntualizza Rete Imprese - evidenziano come sia diventato difficile ed in taluni casi quasi eroico esercitare quotidianamente una attività di impresa. Si tratta di un problema vitale per la nostra comunità, che non ha solo a che fare con il tema della sicurezza in senso stretto, ma che tocca un capisaldo della democrazia: la libertà di svolgere la propria attività imprenditoriale”.
Così le Associazioni sottolineano le ripetute denunce delle Forze dell’Ordine e una situazione che costituisce ben più di un allarme.
 
“Non abbiamo ricette miracolose sulle misure da adottare a livello locale e non spetta certamente a noi suggerire le azioni risolutive da mettere in campo - precisano le quattro Associazioni - tuttavia siamo sicuri che una più proficua integrazione tra le diverse forze di polizia, un maggior impegno sul fronte del controllo e presidio del territorio, destinandovi un più adeguato numero di operatori, possano costituire un primo utile intervento capace di tamponare il rigurgito microcriminale di cui sono vittime troppe imprese”.
 
Da tempo Rete Imprese sostiene che per la sicurezza servono uomini, mezzi, case di detenzione che permettano una riabilitazione “umana” di chi ha sbagliato, maggiori risorse pubbliche, ma soprattutto un sistema giudiziario e un impianto normativo che permettano di perseguire l'obiettivo imprescindibile della certezza della pena.
 
“Non si possono continuare a tagliare risorse - concludono Confesercenti, Lapam, Cna e Confcommercio - senza pensare che ciò non abbia conseguenze. Ecco perché serve un cambio di marcia radicale, come chiediamo da tempo, investendo sulle politiche di sicurezza e adottando in tempi stretti una legislazione coerente con la necessità di garantire a imprese e cittadini di poter vivere senza una paura che mina sempre gli ingredienti alla base della convivenza civile”.

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