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Riaprire le scuole in sicurezza, la mozione urgente di Fratelli d’Italia–Il Popolo della Famiglia

Il gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Il Popolo della Famiglia ha presentato una mozione urgente: " La gestione della scuola in oltre un anno di pandemia è stato un totale fallimento. Il no al “liberi tutti” del Sindaco non può significare dire sì alle finte riaperture"

Il gruppo consiliare Fratelli d’Italia – Il Popolo della Famiglia ha presentato una mozione urgente, prima firmataria il Consigliere Elisa Rossini, trattata nel corso della seduta del Consiglio comunale di oggi, affinché il Sindaco e la Giunta del Comune di Modena si attivino presso il governo centrale e la Regione Emilia-Romagna per la ripresa delle attività scolastiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado.

Ecco cosa dice la mozione:

“La confusione che regna all’interno del governo nazionale è totale”, esordiscono i consiglieri Rossini e Baldini, “con un Presidente del Consiglio che assieme al Ministro della Salute appena cinque giorni fa annuncia in conferenza stampa la riapertura delle scuole e il Consiglio dei Ministri che, ieri con un comunicato stampa, rettifica che sino alla conclusione dell’anno scolastico per la scuola secondaria di secondo grado la didattica in presenza sarà ‘almeno’ pari al 50%, ma in misura non superiore al 75% per le ‘zone rosse’ (percentuale che per le ‘zone arancioni’ o ‘gialle’ potrà variare tra il 70 e il 100%). Nel governo ‘dei migliori’ dopo la vittoria effimera degli ‘aperturisti’ è giunta la controffensiva dei ‘chiusuristi’, ma al di là della palese inadeguatezza del Ministro della Salute manca comunque una visione d’insieme e di prospettiva, questa situazione potrebbe durare ben oltre il 2021, se è vero che appena il 12% della popolazione è stata vaccinata”.

“L’utilizzo della DAD ha dimostrato di non garantire il diritto all’istruzione degli studenti e genera alienazione o isolamento”, sottolinea il Consigliere Elisa Rossini, “in particolare tra quelli che non dispongono di mezzi adeguati per seguire le lezioni a distanza per ore: per questo bisogna potenziare i trasporti pubblici evitando assembramenti di studenti sugli autobus; occorrono investimenti concreti nell’edilizia scolastica per mettere in sicurezza le aule (si pensi ad esempio alla Regione Marche che ha stanziato due milioni di euro per installare nelle aule degli impianti di ventilazione per favorire un costante ricambio dell’aria); bisogna eseguire nelle scuole di ogni ordine e grado tamponi molecolari settimanali o sperimentare test salivari (meno invasivi e più semplici da utilizzare) come da maggio farà la Regione Lombardia; organizzare la diversificazione degli orari di ingresso a scuola. Misure concrete che però richiedono investimenti sulla scuola, non basta dire che è una ‘priorità per il Paese’ come fa il Ministro Speranza”.    

“La maggioranza di centro-sinistra al governo di questa città dice a parole di volere le ‘riaperture’ e di battersi per il ‘mondo della scuola’”, chiosa il Consigliere Rossini, “ma ignora (o finge di ignorare) che il Governatore Bonaccini, con le indicazioni operative eccessivamente rigorose da egli date con l’ordinanza emanata il 6 aprile, rischia di fatto di vanificare ogni tentativo di riportare in maniera stabile la didattica in presenza (anche solo in misura pari al 50%): difatti, come insegna il recente caso delle scuole medie Guidotti (dove è bastato un solo caso di positività al Covid per mettere otto classi in didattica a distanza), se si considerano automaticamente ‘contatti stretti’ tutti i compagni di classe o i compagni di sezione e si impone per essi la quarantena per una durata di 14 giorni (con un tampone molecolare solo al quattordicesimo giorno), le aule scolastiche da qui alla fine dell’anno rischiano di tornare tristemente vuote. Rammentiamo che il Presidente della Giunta della Regione E.R. voleva imporre la ‘didattica digitale’ in misura pari al 100%, ma è stato stoppato dal TAR Emilia-Romagna con l’ordinanza sospensiva del 14 gennaio 2021. Le recenti ‘indicazioni operative’ per l’attività di ‘tracciamento’, caldeggiate anche dalla vice-presidente Elly Schlein di ‘sinistra coraggiosa’, vanno chiaramente lette in quest’ottica. Si dà con un mano, ma si toglie con l’altra”.  

  

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