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Cratere, i deputati Pd ritentano la carta della zona franca urbana

Dopo la bocciatura preventiva di ogni richiesta di No Tax Area, i parlamentari modenesi del Pd ripiegano sulla richiesta di una zona franca per le microimprese dei centri storici del cratere. Baruffi: “Stavolta è difficile dire no, ma la Ragioneria di Stato è ostile”

Niente No Tax Area, ma una zona franca urbana per tutti i centri storici del cratere sismico sí. Questo hanno chiesto Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni, parlamentari Pd, dopo che dal Governo è arrivata una chiara bocciatura verso l'ipotesi di una No Tax Area nelle aree dell'alluvione. La proposta dei democratici ha ricevuto il primo via libera di fattibilità e verrà discussa martedì prossimo in Commissione Ambiente. È lo stesso Baruffi a spiegare come la "zona franca urbana sia un provvedimento del tutto conforme alle richieste europee sulla libera concorrenza", e "molto più limitato e prevedibile riguardo gli effetti sul gettito fiscale".

Secondo quanto chiesto da Baruffi e Ghizzoni ad essere "esentate o comunque fortemente agevolate nella tassazione dovrebbero essere le imprese con meno di cinque dipendenti e con un reddito del titolare d'impresa che non superi i 50.000 euro annui". In questo modo, "vorremmo supportare le piccole e piccolissime attività che rischiano di lasciare per sempre le zone colpite da calamità"; come ad esempio Bastiglia. Il deputato non nasconde che "è molto difficile ottenere dalla Ragioneria di Stato il via libera anche a questo tipo di richiesta", in quanto l'ente è "poco incline a concedere questo tipo di agevolazioni in quanto timoroso che dopo una concessione arrivino decine e decine di richieste da tutto il Paese". Tantissime sono, infatti, "le aree che soffrono economicamente per qualche motivo e non solo per le calamità naturali", conferma il deputato, ma "in ogni caso io e Manuela abbiamo confezionato la richiesta in modo che sarà davvero difficile dirci di no".

Quest'ultimo è anche l'augurio dei cittadini e degli imprenditori della Bassa modenese, che tuttavia non ha incontrato parere favorevole lo scorso anno durante i lavori sul decreto 43/2013 per il sisma. L'analoga proposta dei deputati Pd era infatti stata rigettata dalla commissione bilancio, perchè ritenuta “non congrua all'utilizzo del fondo per la ricostruzione”. Sarà l'anno buono? 

(fonte DIRE)

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