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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ricostruzione in affanno, la Regione chiede più interventi dello Stato

In un documento approvato dall'Assemblea Regionale si sottolineano i limiti del decreto all'esame del Senato e si lancia un appello a Roma per inserire nuovi finanziamenti e forme di sostegno alle zone terremotate

Se da un lato il Commissario Errani e la sa Giunta avevano espresso con toni entusiastici lo stato della ricostruzione post sisma e la complessiva reazione dei territori colpiti, l'Assemblea Regionale interviene in modo più prudente e realistico. In un documento approvato all'unanimità da tutte le forze politiche che siedono in via Aldo Moro, i consiglieri sottolineano infatti come, a 12 mesi dal sisma, il periodo dell’emergenza non sia concluso e siano ancora molti gli interventi necessari alla ricostruzione e per assistere la popolazione nella fase di transizione.

Una sintesi misurata che si trasforma in un pressing verso il Governo ed il Parlamento, affinchè approvino un lungo elenco di richieste: interventi economici e normativi che possano dare ulteriore respiro all'economia e alle famiglie del cratere e delle zone limitrofe. Non soddisfa appieno il decreto legge dello scorso aprile che secondo i consiglieri regionali “non affronta le altre contingenze critiche delle amministrazioni, della società e dell’economia locali” e necessita di “indispensabili miglioramenti”.

Tra i numerosi punti indicati: l’esclusione dal patto di stabilità delle risorse utilizzate dai Comuni e dalle Province colpiti dal sisma e la richiesta di ricomprendere fra i beneficiari del contributo fino al 100% dei costi di ripristino o ricostruzione anche i titolari di un contratto di affitto regolarmente registrato, i proprietari di prime case, i residenti in strutture socio sanitarie ma anche chi ha subito danni agli arredi a causo di crollo dell’immobile.

Nel documento si chiede inoltre possibilità di ripristino di edifici pubblici e di beni artistici e culturali anche in Comuni diversi da quelli indicati nel cratere, laddove risulti un nesso causale con il sisma. Estensione a tutto il 2013 dei termini per il pagamento dei tributi, dei contributi e dei premi assicurativi tramite un prestito con interessi a carico dello Stato; misure per le aziende che hanno subito gravi danni al fatturato e la possibilità di restituire i prestiti senza interessi in cinque anni anziché due, nonché quella di distribuire le perdite registrate nel bilancio 2012 nei cinque anni successivi.

Ulteriore richiesta, quella dello smaltimento delle macerie contenenti amianto, anche a seguito della tromba d’aria che ha colpito i medesimi comuni già danneggiati dal sisma, e l’autorizzazione ad utilizzare 3 milioni di euro per la copertura degli interessi aggiuntivi pagati dalle famiglie.

Si sollecita inoltre alla Giunta regionale la sospensione e la correzione degli studi di settore, la copertura delle entrate delle multiutilities del cratere e l’introduzione di un riconoscimento anche alle abitazioni di classe “A” con danni rilevanti. Inoltre, si chiede un credito d’imposta per la realizzazione degli interventi di sicurezza sismica, la correzione dell’accordo ABI-Cassa Depositi e Prestiti per quanto attiene il divieto di finanziamento delle imprese sottoposte a procedura concorsuale (deve rimanere solo per il fallimento) e di affrontare nelle sedi istituzionali appropriate la questione del “merito creditizio” e della copertura della “garanzia pubblica”.

Infine, la risoluzione chiede di rendere strutturale il credito d’imposta per le ristrutturazioni edilizie al 50% e di emanare anche per il 2013 un decreto per l’impiego dei fondi Inail, correggendo il vincolo a danno degli imprenditori artigiani senza dipendenti e degli agricoltori.

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