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Specializzazione non pagata, arriva il maxi rimborso anche per i medici modenesi

La class action gestita da Consulcesi ha permesso il rimborso di tre milioni di euro a 321 camici bianchi in regione, che avevano lavorato senza essere pagati durante gli anni post laurea. Dopo le sentenze Ue il Parlamento cerca una soluzione normativa

Tagliano il traguardo dei rimborsi altri 321 medici specialisti. Fa tappa a Modena l’iniziativa “37 milioni in 37 giorni” con cui Consulcesi consegna assegni di rimborso firmati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in favore di quanti si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere il corretto trattamento economico, così come previsto dalle direttive Ue in materia. 

Ora, grazie alle azioni collettive lanciate da Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in sanità, anche i medici specialisti dell’Emilia Romagna recuperano quelle somme che lo Stato aveva negato loro durante la scuola post-laurea in Medicina. Nello specifico, vengono rimborsati 321 medici di ogni parte d’Italia con un importo complessivo di oltre 8 milioni. Di questi, 3 milioni andranno a risarcire 97 camici bianchi provenienti da tutte le province dell’Emilia Romagna.
 
I medici rimborsati oggi si aggiungono alle migliaia di colleghi ai quali Consulcesi ha fatto riconoscere oltre 530 milioni di euro. Una cifra già elevata, ma destinata a crescere ulteriormente nelle prossime settimane visto che sono attese nuove sentenze e sul tema la giurisprudenza è ormai consolidata. Di fronte ad una continua emorragia di fondi pubblici, da tempo si ragiona su un accordo transattivo per scongiurare un esborso complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. 
 
"Da molto tempo – afferma Andrea Tortorella, Amministratore Delegato di Consulcesi – si richiama l’attenzione delle istituzioni alla ricerca di una soluzione politica della vicenda, che sembrava potesse essere proprio quella proposta attraverso il Ddl 2400. Purtroppo, da questo fronte non arrivano buone notizie e il diritto di migliaia di medici specialisti è messo a rischio dall’imminente scadenza dei termini prescrittivi. Sebbene i nostri legali – spiega ancora l’Ad Tortorella – ritengano che in assenza di una norma attuativa, secondo i principi stabiliti dalla Cassazione, i termini di prescrizione non inizino a decorrere, invitiamo i medici specialisti a tutelarsi per far valere il diritto al rimborso, già riconosciuto a migliaia di medici".

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