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“Stop a abolizione Province? Non torneremo indietro”

Per il parlamentare modenese Pd Davide Baruffi, la bocciatura della Consulta della riforma delle Province contenuta nel decreto salva Italia varato dal Governo Monti, non pregiudica il futuro riordino della materia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

“La Consulta ha bocciato il provvedimento che aboliva le province, contenuto nel primo decreto del Governo Monti, il cosiddetto Salva Italia, insieme ad altri cento provvedimenti. Era un esito in larga parte atteso, prevedibile, da più parti pronosticato. – dichiara il deputato modenese Davide Baruffi - L'obiettivo in sé positivo di disboscare la giungla istituzionale locale, sia per razionalizzare la Repubblica, sia per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, è stato perseguito in modo sbagliato: ricorrendo cioè alla decretazione d'urgenza per modificare, di fatto, la Costituzione. È un buon motivo per fermarsi e tornare indietro? Assolutamente no! Il problema permane, se possibile più urgente ed evidente di prima. Solo che le cose vanno fatte nel modo giusto. Bene dunque il Governo Letta che già oggi annuncia un ddl costituzionale da approvare immediatamente, nel Consiglio dei Ministri di domani.

La Costituzione non ammette scorciatoie e chi pensa di far prima ignorandola poi, come nel gioco dell'oca, si ritrova al punto di partenza. Facciamo dunque presto ma facciamo anche bene. Approfittiamone per risolvere altre evidenti incongruenze contenute su questo punto sia nel decreto richiamato, sia in quelli successivi e contraddittori che il Governo Monti aveva varato per mettere pezze e rattoppi. Partiamo dalle funzioni (chi fa cosa), rafforziamo contemporaneamente l'integrazione tra Comuni (8.100 sono davvero troppi, soprattutto per gestire le nuove funzioni di area vasta), riorganizziamo contestualmente uffici periferici dello stato e agenzie territoriali (accorpando e razionalizzando), offriamo riposte certe ai lavoratori che lì operano, a tutela dei loro diritti e a valorizzazione delle loro competenze. Facciamo presto e facciamo bene, dunque, per consentire al nostro territorio - al pari di tutti gli altri, naturalmente - un deciso passo avanti per ammodernare e rendere più efficienti le istituzioni e la pubblica amministrazione. Ne abbiamo assoluto bisogno”.

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