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Provincia, rinnovato il Consiglio. I nomi dei consiglieri eletti

Al voto solo 3 grandi elettori su 4. Il centrodestra guadagna terreno, sottraendo consiglieri alla sinistra progressista. Centrosinistra saldamente avanti

Si sono chiusi alle ore 20 di ieri i seggi allestiti presso la sede della Provincia di Modena per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Ha partecipato al voto il 73% degli aventi diritto, vale a dire 521 voti persone sulle oltre 700 che potevano esprimere il proprio ruolo di "grandi elettori". Tre anni fa l'affluenza era stata del 68%. In quanto ente di secondo livello, infatti, la Provincia vede partecipare alle elezioni soltanto i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni del territorio.

Il risultato si è confermato in linea con le attese. Come nelle precedenti tornate elettorali erano in campo tre diverse liste: “Insieme per una nuova provincia” a rappresentare il centrosinistra, “Unione Modena Civica-Uniamoci” per il centrodestra e i "Civici, ecologisti e progressisti. Per una Provincia della sostenibilità” a rappresentare la componente della sinistra progressista.

La salda maggioranza è andata ancora alla lista di riferimento del Partito Democratico, che ha eletto 7 consiglieri: Maria Costi, Paola Guerzoni. Iacopo Lagazzi, Gian Carlo Muzzarelli, Fabio Poggi, Maurizia Rebecchi e Monja Zaniboni. Il centrodestra passa da 3 a 4 consiglieri, eleggendo Antonio Platis, Luigia Santoro, Stefano Venturini e Lavinia Zavatti. Perde invece consenso la sinistra progressista, che rispetto ai tre consiglieri del precedente mandato ne elegge solo uno, Mattia Veronesi.

Resta ancora in carica il Presidente, Giandomenico Tomei, il cui rinnovo non era oggetto delle elezioni, durando il suo mandato fino al 2022.

Ogni elettore ha votato una lista ed espresso una preferenza all'interno della lista votata, erano eleggibili alla carica di consigliere provinciale i sindaci e i consiglieri comunali. Il corpo elettorale è suddiviso in sei fasce demografiche (le schede erano quindi sei di colore diverso) al fine di proclamare gli eletti con il metodo del voto ponderato che assegna un peso diverso ai comuni a seconda del numero di abitanti.

Nei prossimi mesi l'ente, riformato nel 2014, potrebbe subire un nuovo mutamento, in base al disegno di legge collegato alla Manovra 2022, che sarà discusso in Consiglio dei Ministri. La riforma prevede che le Province continueranno a restare organi di secondo livello, ma ritorneranno ad avere Giunte e Assessori, che saranno tre o quattro (nelle Province con più di un milione di abitanti) e percepiranno un’indennità pari al 50% degli Assessori del Comune capoluogo.

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