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Rossini lascia il partito e Il Popolo della Famiglia "esce" dal Consiglio Comunale

Cambio di denominazione per la formazione politica rappresentata dalla capogruppo Elisa Rossini e dal consigliere Antonio Baldini, che da oggi si chiamerà solo "Fratelli d'Italia", dopo la rottura della consigliera con il leader Adinolfi

Il gruppo di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia nel Consiglio comunale di Modena, formato dalla capogruppo Elisa Rossini e dal consigliere Antonio Baldini, cambia nome e diventa “Fratelli d’Italia”. Lo ha comunicato all’Assemblea il presidente Fabio Poggi nella seduta di oggi, giovedì 29 settembre.

Motivando la variazione della denominazione, la consigliera Rossini ha sottolineato il dissenso del gruppo rispetto alle posizioni espresse dalla dirigenza nazionale del “Popolo della famiglia”, in particolare “la distanza dalla linea politica del movimento, in contrasto col centro-destra. È mia intenzione – ha aggiunto – proseguire il lavoro in Consiglio comunale nella coalizione di centro-destra che mi ha vista eletta nel 2019 e della quale condivido la visione del bene comune”.

La rottura si è consumata in campagna elettorale. Mario Adinolfi, fondatore e Presidente nazionale Popolo della Famiglia, aveva dichiarato: “Avendo la consigliera comunale Elisa Rossini espresso pubblicamente indicazione di voto alle politiche contraria all’Alternativa per l’Italia di cui il Popolo della Famiglia fa parte, non ha più alcun titolo a rappresentare il PdF a Modena. Vi chiediamo dunque di non riferirla più al nostro partito: non intende rappresentarlo politicamente e non gode più della mia fiducia e di quella dei militanti del territorio impegnati in una durissima battaglia per il 25 settembre. Chi non vota il partito alle politiche commette il più grave degli atti politici e in qualsiasi partito rompe il patto di fiducia con la comunità a cui si è appartenuti. Buon lavoro alla consigliera Rossini per la sua militanza in fratelli d’italia, buon salto sul carro dei vincitori. Che appare piuttosto affollato però a Modena, non potrà lucrare sul nostro simbolo per coronare le sue ambizioni".

La replica della consigliera modenese, la cui elezione era frutto di un'alleanza tra i due partiti alle Amministrative del 2019, non si era fatta attendere: "Nella mia qualità di capogruppo ho provveduto a mutare la denominazione del gruppo consiliare eliminando dalla stessa Il Popolo della Famiglia. A tale decisione sono stata costretta dalle affermazioni del Presidente Mario Adinolfi che, a mezzo stampa, ha comunicato di non ritenermi più rappresentativa del movimento in consiglio comunale. Ho inoltre rassegnato dimissioni immediate e per giusta causa da membro del movimento e del consiglio direttivo nazionale non trovando corrispondenza tra la decisione unilaterale del Presidente espressa a mezzo stampa e le norme statutarie che regolano la vita del movimento. Le mie dimissioni dal Popolo della Famiglia sono altresì motivate dalla distanza dalla linea politica del movimento, distanza che avevo già espresso nel luglio scorso, prima all’interno dell’assemblea e del consiglio direttivo del movimento stesso, poi esternato a mezzo stampa, e che si è accentuata durante la campagna elettorale a seguito del posizionamento di Mario Adinolfi in contrasto con il centro destra. E’ mia intenzione proseguire il lavoro in consiglio comunale nella coalizione di centro destra che mi ha vista eletta nel 2019 e della quale condivido la visione del bene comune".

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