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Partecipazione, le sale comunali potranno essere utilizzate gratuitamente da partiti e comitati

Il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno di Art.1-Mdp-Per me Modena per concedere a titolo gratuito l’uso delle sale civiche a quei soggetti che possono favorire la partecupazione alla vita pubblica da parte dei cittadini

Consentire l’utilizzo delle sale civiche, a titolo gratuito, non solo ai gruppi presenti in Consiglio comunale ma ai partiti politici del territorio collegati a un gruppo parlamentare, ai comitati locali o nazionali attivi per proposte di legge o referendum, a liste o partiti che abbiano superato l’1 per cento nell’ultima tornata elettorale e alle liste e ai partiti che partecipino formalmente alle elezioni locali. Lo propone l’ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale da Marco Chincarini per Art.1-Mdp-Per me Modena e approvato dall’assemblea con il voto a favore di Art.1-Mdp-Per me Modena, Pd, M5s e CambiaModena (astenuta FI) nella seduta di giovedì 10 maggio. L’ordine del giorno è stato approvato dopo essere stato emendato su proposta del M5s, illustrata da Mario Bussetti, che ha chiesto e ottenuto di togliere dall’elenco dei beneficiari le associazioni di volontariato e di promozione sociale, inizialmente presenti, “in quanto godono già di benefici e gratuità proprio per il fatto di essere senza scopo di lucro”.

Il documento chiede inoltre che la revisione del regolamento di concessione dell’uso delle sale civiche sia uniformata al rispetto dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione secondo quanto prescritto dalla mozione approvata dallo stesso Consiglio lo scorso febbraio.

Presentando l’ordine del giorno Marco Chincarini ha evidenziato che l’obiettivo è “favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica e democratica” e ricordato che fin dall’inizio del mandato il Consiglio comunale “ha avviato un processo di riforma e agibilità degli istituti di partecipazione diretta dei cittadini, tra i quali il referendum abrogativo, consultivo e propositivo. In questo lavoro il Consiglio – ha sottolineato – non ha contrapposto democrazia rappresentativa e diretta ma, e qui sta la novità, ha inteso renderle cooperative con l’unico obiettivo di allargare la base sociale delle scelte cittadine”.

Nel dibattito, Caterina Liotti, Pd, ha riconosciuto che “concedere gratuitamente le sedi va nella direzione di allargare la partecipazione dei cittadini già intrapresa dal Consiglio con la riforma del regolamento. Ma – ha aggiunto – avrei preferito avere dati concreti per capire che peso avrà questa voce sul bilancio del Comune”. Antonio Carpentieri ha messo in evidenza che l’ordine del giorno riguarda sia i partiti che i comitati “e questo riprende la filosofia alla base dello statuto e dei regolamenti a cui stiamo lavorando che tengono insieme la democrazia diretta e quella rappresentativa, riabilitando la figura dei partiti e la loro funzione imprescindibile, in controtendenza alla vulgata generale”.

Paolo Trande, Art.1-Mdp-Per me Modena, ha spiegato che l’ordine del giorno ha l’obiettivo di “eliminare le difficoltà che possono rendere complicato ai comitati e ai gruppi politici accedere a spazi dove avere un confronto diretto con i cittadini”. Sui possibili costi per il Comune, il consigliere ha commentato che “si parla di cifre molto basse ma, se anche fossero più alte, stiamo investendo su quel bene preziosissimo per la democrazia che è la partecipazione”.

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