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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Samorì attacca: "A Modena il Pd controlla tutto", replica dem: "Chiacchiere da tinello"

L'intervista del fondatore del Mir chiama in causa il "sistema Modena" e scalda gli animi del Partito Democratico. Bortolamasi: "Dallo schermo della sua tv Samorì offende la città”

"Il problema è che in una città come Modena, che è stata gestita in modo quasi militare dal Pci e poi dal Pds fino al Pd, le persone hanno ancora un po' paura ad esporsi perchè qui il partito al potere, oggi il Pd, ha veramente in mano tutto, non solo il Comune. Qui il Pd ha in mano tutte le Fondazioni, la Bper dove il socio di maggioranza è Unipol banca, gli enti principali, la cooperazione, le associazioni di categoria...". E' la dichiarazione di Gianpiero Samorì, l'avvocato modenese leader e fondatore dei Moderati in Rivoluzione, ha rilasciato all'emittente modenese TvQui.

Ospite in una trasmissione per un'intevista di mezz'ora, Samorì ha spaziato a 360° sul futuro politico del centrodestra e di quello modenese in partcolare, puntando il dito appunto contro il sistema di potere locale. Proseguendo e affrontando il tema delle candidature per un anti-Muzzarelli nel 2019 ha detto: "Quanti imprenditori, professionisti, medici sono veramente liberi di candidarsi? Quanti possono dire di non avere il direttore dell'Ausl che poi non fa fare carriera, o la cooperativa che non passa lavoro, o la banca che non eroga affidamenti? Magari poi se uno si presenta non succede nulla, ma questa preoccupazione, questo retropensiero c'è e allora è difficile trovare un candidato disponibile". 

Affermazioni che non sono passate inosservate. Oggi, infatti, è arrivata la replica tutt'altro che benevola del segretario Pd Andrea Bortolamasi, chiamato a difendere il suo gruppo politico: “Devo dire che ero indeciso se rispondere all’avvocato Samorì perché le sue parole si commentano da sole, così come la sua storia politica: però non posso tacere rispetto a parole offensive per una intera città, fatta di persone per bene. Nelle sue recenti esternazioni, fatte ai microfoni di una tv locale di sua proprietà, Samorì si erge a crociato e riesuma tutti i vecchi slogan della destra. Così facendo, però, addossa ai modenesi le colpe dei suoi stessi fallimenti". 

Bortolamasi affonda il colpo in modo diretto: "Ricordiamo, a chi ne avesse giustificatamente perso traccia, chi sia Samorì politico: si presentò col suo movimento alle scorse elezioni politiche, prendendo lo 0,2% sia alla Camera che al Senato. Nel suo territorio, Modena, il MIR, Moderati in rivoluzione, raddoppiò i consensi arrivando "addirittura" allo 0,4%. Nell'ultima campagna elettorale organizzò convention con ignari pensionati che a loro insaputa si trovarono impegnati in cene elettorali a favore di candidati a loro sconosciuti. Ora ci riprova e non trova di meglio che mettere le mani avanti attaccando il sistema Modena che "controlla tutto". E' un'accusa falsa e oltretutto nemmeno tanto originale. Modena è un territorio libero in cui chiunque può esprimere le proprie idee, fare impresa, fare politica".

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