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Hera a maggioranza di capitale privato, il Comune dà il via libera

Ok allo scoglimento della società Hsst e al nuovo patto di sindacato tra soci pubblici per la partecipazione in Hera, che diventerà a maggioranza privata, ma controllata con dinamiche di governace in mano agli enti locali. Approvati anche due ordini del giorno di Pd e M5s su governance e acqua pubblica

Sì del Consiglio comunale di Modena al nuovo patto tra i soci pubblici di Hera per continuare a garantire, anche dopo lo scioglimento della holding Hsst, il “peso” di Modena negli assetti di Hera spa e contribuire a mantenere il controllo pubblico della multiutility. La delibera è stata approvata, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 16 aprile, con il voto a favore di Pd e CambiaModena, e contrario di FI, M5s, Ncd, Sel e Per me Modena.

Il lungo pomeriggio di dibattito ha visto il Consiglio Comunale affollato anche da sindacati e comitati, intervenuti per sostenere la propria contrarietà alla manovra sponsorizzata da Muzzarelli e dal PD modenese. Un pressing che non ha portato però grandi frutti in termini di esito delle votazioni, se non alla spaccatura dell'asse con Sel, che si era dichiarata contraria già in diverse occasioni.

Nel corso della seduta sono stati presentati e approvati due ordini del giorno, uno dal Pd per mantenere la governance pubblica della multiutility (a favore Pd, contro FI, Ncd, M5s, CambiaModena, Per me Modena, astenuto Sel), e uno emendato dal Movimento 5 stelle, che chiedeva un impegno verso la pubblicizzazione del servizio idrico (a favore M5s, Pd, Sel, CambiaModena, Per me Modena, contro FI e Ncd).

Il documento del Pd, illustrato da Grazia Baracchi, ribadisce la necessità di una legislazione nazionale che preveda le risorse per dare pieno compimento al referendum del 2011 per l’acqua pubblica per i territori che intendano percorrere la strada dello scorporo e della gestione in house, e invita l’Amministrazione a ribadire, sia nel nuovo assetto societario che in ogni sede utile, la necessità di “rafforzare il controllo pubblico sulla gestione del servizio idrico integrato nel rispetto degli equilibri di finanza locale, in un’ottica di area vasta o regionale”. Nel dispositivo del documento anche l’invito a limitare la vendita delle azioni di proprietà comunale al minimo necessario per centrare gli obiettivi degli investimenti previsti nel Dup e nel bilancio 2015-2017 e ad arrestare l’eventuale vendita al primo step previsto dal patto di sindacato (48,5 per cento). La mozione chiede inoltre di utilizzare gli introiti delle vendite delle quote azionarie per opere che accrescano il patrimonio strategico e per risparmi stabili in spesa corrente, e di allargare alle forze economiche e sindacali il confronto sul timing e sull’utilizzo delle risorse ricavate.

L’ordine del giorno del M5s, illustrato da Mario Bussetti, chiede un impegno verso la pubblicizzazione del servizio idrico, invitando il sindaco a valutare la possibilità “di riacquisire da Hera spa il servizio idrico nella sua globalità a livello provinciale o comunale”. L’ordine del giorno chiede inoltre all’Amministrazione di presentare in Commissione una perizia accurata con gli esiti della valutazione entro la data di approvazione del bilancio 2016.  

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