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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Braccio di ferro con la Regione sulla distribuzione dei farmaci, domattina scioperano le farmacie

Federfarma: “La Regione non rispetta intesa su distribuzione per conto dei farmaci. Continua a crescere la diretta in ospedale. Chiudiamo un giorno, per non chiudere per sempre”. La Regione replica: "Dal 2014 la distribuzione dei farmaci da parte loro è cresciuta del 25%"

Molte farmacie dell’Emilia-Romagna rimarranno chiuse la mattina del 26 gennaio, provincia di Modena compresa. Un forte atto di protesta contro l’aumento della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale, che per i farmacisti di Federfarma "mina il ruolo stesso della farmacia nel Sistema Sanitario Nazionale e costringe il cittadino a ritirare i farmaci nelle farmacie ospedaliere, spesso lontane e con orari ridotti".

Serrande abbassate (ore 8,30-12,30), come da alcuni mesi veniva paventato, per il mancato rispetto da parte di molte Aziende Sanitarie dell’accordo regionale sulla distribuzione dei medicinali sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna, Federfarma e Assofarm il 26 giugno 2014. Uun accordo a costo zero per il Servizio Sanitario – sottolinea Federfarma - e con benefici e risparmi per la collettività, che laddove è stato applicato ha dato esiti positivi in termini di risparmio di costi e di qualità di servizio, ed una garanzia di assoluta trasparenza della spesa. A ciò si aggiungono gli evidenti vantaggi per i cittadini, non più costretti a spostarsi anche di 20-30 km per reperire i farmaci negli ospedali, grazie alla disponibilità dei medesimi nelle farmacie distribuite capillarmente su tutto il territorio, anche nei comuni più piccoli. 

Modena rapprensentaun caso particolare nel panorama regionale: nella nostra provincia, infatti, la quantità di farmaci distruiti nelle farmacie "per conto" risulta particolarmente elevato se paragonato alle altre province emiliane, anche in virtù di accordi locali particolari. Il numero di farmacie che aderirà allo sciopero potrebbe perciò essere piuttosto limitato e non conterà ovviamente le farmacie FCM (ex "comunali"), che non hanno aderito alla protesta.

Lo sciopero ha trovato una ferma opposizione nella Regione Emilia-Romagna, con l'Assessore alla Sanità Venturi che ha spiegato: “Dal nostro punto di vista, l’agitazione proclamata per domani da Federfarma è del tutto incomprensibile, destinata solo a creare disagi ai cittadini. E’ da un anno che stiamo incontrando le rappresentanze dei farmacisti convenzionati, per ottimizzare i canali distributivi dei farmaci, nell’interesse dei cittadini e dell’intero sistema sanitario. Abbiamo sottoposto per ben tre volte diversi e successivi accordi migliorativi, sostenuti da importanti investimenti da parte nostra. Ma Federfarma ha fatto muro, anche all’ultimo minuto".

“Chiarito il fatto che non è discussione l’importante ruolo, anche ‘sociale’, delle farmacie– ha chiosato Venturi– voglio dare solo alcuni dati per chiarire i termini del problema. La distribuzione ‘per conto’ dei farmaci tramite le farmacie convenzionate grava sui bilanci regionali in media 5,02 euro a confezione, e ha un costo aggiuntivo molto più alto rispetto a quello sostenuto quando i farmaci vengono distribuiti direttamente dalle strutture del Servizio sanitario, la cui spesa per ogni confezione distribuita è pari a 1,90 euro. Inoltre, dal 2014 la distribuzione per conto da parte delle farmacie è aumentata del 25%, per un corrispettivo di circa 3 milioni di euro. E non va dimenticato il sostegno economico che anche quest’anno abbiamo riconosciuto alle farmacie in zone rurali, che peraltro la Regione è disposta a incrementare".

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