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Sel prova a forzare la mano del Pd: “Azzerare le primarie”

Dai vertici locali del partito di Vendola arriva la proposta ai “cugini” democratici di assumersi la responsabilità di quanto accaduto ai seggi il 2 marzo, azzerare le candidature e trovare un nuovo nome condiviso. Ma il Pd rispedisce al mittente


"Il Pd faccia un atto di responsabilità", Muzzarelli e Maletti "facciano un passo indietro", e Si "trovi insieme una candidatura condivisa per il centrosinistra". É Sel a lanciare al Pd di Modena, ancora imbrigliato dopo sette giorni dal voto dalle polemiche nate intorno al seggio degli stranieri, la proposta di un azzeramento delle consultazioni democratiche del 2 marzo e della messa in campo di un nuovo nome come candidato sindaco, sostenuto a quel punto da una coalizione di centrosinistra.

I vendoliani decidono di rompere gli indugi, dopo il rifiuto di partecipare alle primarie e l'attesa silenziosa di questi giorni, chiarendo che pur "non essendo nostra intenzione interferire nelle vicende degli altrui partiti, quello che sta accadendo nel Pd non può esserci estraneo", scrivono l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, Giuseppe Morrone, coordinatore federale, Cristian Favarin coordinatore cittadino e Federico Ricci, capogruppo consiliare, "in quanto abbiamo sempre riconosciuto al Pd il ruolo di partito guida del centro sinistra in Italia e a Modena". E "proprio perchè ci sta a cuore il futuro dell'alleanza non possiamo fare a meno di essere seriamente preoccupati per la situazione che si è venuta a generare e che ha posto un macigno pesante di carattere etico sul percorso elettorale e della costruzione di alleanze".

Secondo i vendoliani è necessario "ripristinare le condizioni etiche indispensabili per costruire una forte e credibile alleanza che abbia l'ambizione di tornare a vincere e governare la città", e "con l'assunzione di una dolorosa ma indispensabile responsabilità i competitori delle primarie" dovrebbero "facendosi da parte, consentire l'individuazione di una candidatura che possa essere da tutti riconosciuta come unitaria", e che trovi "il consenso del numero più ampio possibile delle forze politiche che fanno riferimento al centro sinistra". Sel ricorda poi  che "esistono precedenti illustri, non ultima la Sardegna, nei quali questa strada è stata percorsa", e che "non si tratta di tradire gli elettori delle primarie ma di mettere da parte legittimo orgoglio e spirito di parte", per una "comune responsabilità che abbiamo di fronte a tutti i nostri elettori dei quali solo una parte si è espresso nelle primarie".

Ma la replica dei democratici non si è fatta attendere. “I garanti faranno il loro lavoro e noi ci atterremo alle loro decisioni, ma qualsiasi sia il verdetto non dimentichiamo che gli elettori hanno già scelto il candidato sindaco alle amministrative a Modena-città: è Gian Carlo Muzzarelli”. Così il segretario cittadino del Pd, Andrea Sirotti, che aggiunge: “Il clima si svelenisce attenendosi doverosamente alle regole che ci siamo dati”, e “la candidatura c'è già, l'abbiamo scelta attraverso le primarie, l'hanno selezionata gli oltre 12 mila elettori che si sono recati alle urne il 2 marzo scorso”.

Sirotti ricorda che “le criticità segnalate al seggio 2 sono state e saranno ancora oggetto della valutazione degli organi deputati dal Regolamento delle primarie a dirimere questo tipo di segnalazioni”, e “proprio perchè per noi la massima trasparenza è un valore imprescindibile attendiamo e ci atterremo a quanto i Garanti, nella loro imparzialità, avranno deciso”. Per il segretario, però, “le decisioni sul seggio 2 non inficiano il percorso delle primarie, non toccano in alcun modo la onorabilità dei tre candidati che si sono sfidati nella consultazione del 2 marzo e, soprattutto, non alterano nella maniera più assoluta il risultato che è, appunto, già assodato”. (DIRE)

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